Calcio, la Fifa chiude in rosso: lo stipendio di Blatter era di quasi 3,5 milioni di euro all'anno

L'ex numero uno percepiva uno stipendio composto da una base fissa di 3 milioni di dollari (circa 2,7 milioni di euro), più dei bonus che lo hanno fatto lievitare di altri 760mila euro

ZURIGO - Per la prima volta, e in nome della trasparenza, la Fifa ha reso pubblici gli stipendi dei suoi più alti dirigenti, presidente in primis. Così oggi si è saputo che per il 2015 l'ex numero uno Joseph Blatter ha percepito un compenso annuale di 3.76 milioni di dollari, pari a circa 3.38 milioni di euro. Va comunque precisato che Blatter, dopo gli scandali e le inchieste giudiziarie è stato sospeso e poi fermato per sei anni (anche se ha annunciato di aver fatto ricorso al Tas, che oggi ha confermato di aver ricevuto la richeista), e non percepisce compensi dallo scorso ottobre. Il suo stipendio dell'anno scorso era composto da una base fissa di 3 milioni di dollari (circa 2,7 milioni di euro), più dei bonus che lo hanno fatto 'lievitare' di altri 760mila euro, dovuti anche al fatto che lo svizzero ha lavorato all'interno dell'ente calcistico mondiale per 40 anni.

GLI ALTRI STIPENDI - L'ex segretario generale Jerome Valcke, sospeso per otto anni e ora sotto inchiesta da parte anche della magistratura ordinaria svizzera, ha avuto un compenso annuale di 2.2 milioni di dollari (1.9 milioni di euro), mentre a ogni componente del comitato esecutivo è stata corrisposta una cifra pari a circa 270mila euro. Il vicepresidente 'senior' Issa Hayatou, del Camerun, ha avuto un bonus extra di 450mila euro per aver presieduto la commissione finanze dell'ente. Tutti questi soldi spesi per le retribuzioni dei vari dirigenti, sommati ai 61 milioni di dollari (circa 55 milioni di euro) versati per spese legali e altre somme uscite dalle casse dell'ente, più la perdita di top sponsor come Sony ed Emirates Airlines, hanno fatto sì che la Fifa abbia chiuso l'ultimo bilancio con un deficit di 122 milioni di dollari, pari a circa 110 milioni di euro. È la prima volta dal 2002 che la Fifa chiude il proprio bilancio 'in rosso'. Il nuovo presidente Gianni Infantino, 'alfiere' della trasparenza, ha annunciato una serie di tagli e "con le riforme approvate di recente - ha commentato con una nota -, credo che siamo a un momento di svolta: la Fifa ne verrà fuori forte come non mai".

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