Platini dice addio alla Uefa: «Ho la coscienza tranquilla»

«Sono orgoglioso del lavoro fatto questi nove anni»
Platini dice addio alla Uefa: «Ho la coscienza tranquilla»© www.imagephotoagency.it

ATENE - "Voi dovete proseguire questa bella missione senza di me per dei motivi sui quali non voglio ritornare oggi. Ma la mia coscienza è tranquilla". L'addio di Michel Platini all'Uefa va in scena nel giorno dell'elezione del suo successore alla presidenza dell'organismo che governa il calcio europeo. Platini, che è costretto alla resa dalla squalifica di 4 anni decretata dal Tas nei suoi confronti, è emozionato e tra le altre cose ribadisce di essere "orgoglioso" del lavoro fatto "durante questi nove anni".

 "È con una grande emozione - ha detto Platini - che mi presento qui oggi davanti a voi per il mio ultimo discorso al congresso Uefa a seguito del terzo mandato di presidente che Voi mi avete assegnato il 24 marzo del 2015 a Vienna. La mia coscienza è tranquilla, certo di non aver commesso il più piccolo errore e che continuo la battaglia giudiziaria. Voglio ringraziare tutti coloro che, in questa sala hanno avuto il coraggio e la lealtà di sostenermi nel corso di questi ultimi mesi". "Voglio chiarire - ha aggiunto un emozionato Platini - che non ho alcun risentimento verso chi non mi ha sostenuto. Non è grave, la cosa più importante è il calcio. Io amo il calcio. Dalla mia infanzia a oggi non ho avuto che un piacere: giocare a pallone. Una volta conclusa la mia carriera di calciatore non ho voluto interrompere questa mia maniera di servire il calcio mantenendo la stessa filosofia. Ed è di questo piacere, che è la mia vita, la mia ragion d'essere, il motivo per cui sono venuto a parlarvi. Il calcio è un gioco, prima di essere un prodotto, uno sport prima di essere un mercato, uno spettacolo prima di essere un affare. Il popolo del calcio è quello che sogna , come me, ed è felice di farsi una fotografia, un selfie con Pelé o Beckenbauer, con Zidane, Messi o Ronaldo ma purtroppo non più con Cruyff". "Permettetemi - aggiunge l'ex n.1 dell'Uefa - di parafrasare Shimon Peres: 'Gerusalemme è una fiamma', così ci aveva detto durante il congresso a Tel Aviv nel 2010. Per milioni di persone, in ogni parte del mondo, il calcio è una fiamma. La cosa più importante è che i bambini possano dividere questa gioia, di giocare, dalle steppe della Russia, alla savana africana, dai nostri campi pettinati fino alle vette delle Ande. Ecco perché il calcio è diventato universale".

"Per questo vi incoraggio oggi, con la stessa passione che mi ha animato in questi nove anni, a continuare a servire il calcio. A servirlo con un gioco di squadra, perché così si mettono in risalto le proprie qualità e così si vince. Continuare ad assicurare l' equilibrio tra le realtà sportive e gli interessi economici. Continuare conciliando il gigantismo planetario e la genuinità infantile, a tutelare i valori che sono la base dell'eternità del calcio e che costituiscono la forza del nostro sogno. Oggi vorrei soltanto dirvi grazie per questi nove anni. Abbiamo lavorato bene, non abbiate alcun dubbio. Spero che siate felici di questo e che siate anche fieri di quello che abbiamo realizzato insieme. Da parte mia ne sono orgoglioso. Per questo - conclude Platini - ho voluto presentarmi davanti a voi, i 55 rappresentanti delle federazioni, quelle che mi hanno eletto, per dirvi dalla mia viva voce: arrivederci, grazie. Il mio mandato si conclude in questo Congresso con l'elezione del nuovo presidente al quale rivolgo i miei migliori auguri di successo nell'esercizio delle sue nuove funzioni. Amici del calcio, a presto!".

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