La lezione della serie B: comanda chi ha cambiato poco

Verona, Carpi e Frosinone (le retrocesse), Cittadella (una neopromossa) ed Entella: pochi inserimenti e conferma dei big
La lezione della serie B: comanda chi ha cambiato poco© LaPresse

TORINO – Un primato nel segno della continuità. Se si guarda alle rose delle squadre che comandano in serie B, si nota come siano stati pochi i cambiamenti. Una scelta precisa delle società. Così non è un caso trovare in alto le tre retrocesse (Verona, Carpi e Frosinone), una neopromossa (Cittadella) e una che la passata stagione aveva sfiorato i playoff per un punto soltanto (Entella). Chi è caduto dalla serie A ha puntato sulla voglia di rivincita di chi ha fallito, chi è salito dalla Lega Pro ha dato spazio al desiderio di emergere di chi si affacciava nella nuova categoria. E chi ha mancato gli spareggi, ha puntato sulla continuità del lavoro. Una continuità data, all'Entella, dal sistema di gioco (il 4-3-1-2), passando da Aglietti a Breda.

Così, scorrendo le formazioni dell'ultimo turno, si vede come i titolari siano pressoché quelli dalla passata stagione. Si va dai quattro volti nuovi del Verona (Caracciolo, Cherubin, Bessa e Fossati) ai due del Carpi (Colombi e Struna, quest'ultimo un ritorno dopo due stagioni). Pochi ritocchi ma nei ruoli giusti: Tremolada trequartista nell'Entella; il duo Caracciolo-Cherubin per la difesa del Verona; Ariaudo più la coppia Brighenti-Cocco (fedelissima del nuovo tecnico Marino) per il Frosinone; Arrighini e Strizzolo per l'attacco del Cittadella; Colombi per la porta del Carpi. A questo occorre aggiungere la capacità di aver tenuto pezzi pregiati come Lasagna (Carpi), Keita (Entella), Daniel Ciofani (Frosinone) e Litteri (Cittadella) oppure di aver ridato motivazioni a chi in serie B è decisamente un lusso (Pazzini). Non è il segreto per salire in serie A, altrimenti tutti si comporterebbero così ogni anno, però aiuta.

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