Quando baby Insigne affrontava la Juventus a Torino. E quel no granata

Nella foto, il fantasista del Napoli al Maggioni Righi di Torino: lui del '91 contro i '90. E il Toro lo scartò. L'idolo Del Piero
Quando baby Insigne affrontava la Juventus a Torino. E quel no granata

TORINO - Lorenzo Insigne è uno dei talenti più importanti del calcio italiano. Lo dimostra settimanalmente con la maglia del Napoli in campionato e in Champions League, meno con la maglia azzurra dell’Italia dove i problemi - di squadra, di organizzazione, di impostazione, di qualità - incidono anche sulle prestazioni dei singoli. E sin da piccolo ha dovuto lottare contro i pregiudizi, per via della sua statura. Scartato da Inter e Torino nello stesso anno, tra l’altro, come ricordato più volte. Ci torna anche in una video intervista sul portale Dugout. Dove rievoca i passaggi della sua carriera. «La prima società è stata l’Olimpia Grumese, la scuola calcio dove sono cresciuto, che mi ha aiutato tanto a migliorare, e poi da là sono passato al Napoli». Il primo gol: «In maglia azzurra, in casa al San Paolo, contro il Parma. E’ stata un’emozione indescrivibile, perché non capita a tutti di segnare la prima rete proprio al San Paolo». La sua abilità: «Essendo un giocatore forte tecnicamente, non ho un numero specifico ma mi piace tanto saltare l’uomo, accentrarmi e tirare in porta». 

A TORINO - A questo punto, ecco i ricordi che lo legano alla città della Mole: «Ho vinto il trofeo come miglior giocatore in un torneo a Torino. Ero il giocatore più piccolo della categoria (nel 2007 al Maggioni Righi, come si vede nella foto, era un ’91 contro i ’90, con stazza ben differente rispetto ai rivali della Juventus, ndr). La coppa era più grande di me, ero molto orgoglioso di averla conquistata...». Nell’occasione, finì sui taccuini degli osservatori dei più importanti club. Insigne, un nome che cominciava a circolare. Ma il cuore ha subito un colpo, durissimo, a un certo punto. E torna a parlare di quell’esperienza negativa che poi è stata la sua fortuna: «Da ragazzino sono stato scartato nello stesso anno sia dal Torino sia dall’Inter, mi dicevano che ero bassino. Però grazie a questi rifiuti, e ne sono contento, ho realizzato il mio sogno: giocare con la maglia del Napoli». Con un esempio da seguire, da cercare di emulare: «L’ho sempre detto: anche se ai napoletani dà fastidio, il mio idolo è Del Piero, per me è stato un grande giocatore e un grande uomo».

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