Tavecchio: «Nuovo presidente? Vinca il migliore»

TORINO - «In questo momento molti mi fanno le condoglianze, ma io sto benissimo e parlo di calcio tutto il giorno». Non ha perso la voglia di scherzare Carlo Tavecchio che dopo le dimissioni da presidente della Figc ha chiarito di non voler lasciare il mondo del calcio. Sul nome del suo successore l'ex numero 1 non si sbilancia: «Ad ogni componente del calcio compete una indicazione di natura federale. Ognuno non può esimersi dall'individuare un soggetto che possa rappresentarlo, dagli arbitri ai calciatori. Poi permettetemi di non influenzare niente in questo momento storico federale, perché dal giorno dopo della Svezia non ho detto una parola. Lo trovo corretto. Se ci sarà il momento giusto dirò qualcosa anch'io. Ma adesso non faccio endorsement e spero che la competizione sia serena e vinca il migliore».

NUOVO CT - Tavecchio proconizza tempi lunghi per la nomina del nuovo ct al posto di Ventura: « Io sto in carica fino al 29 gennaio e non penso che entro quella data ci sarà il nuovo commissario tecnico della Nazionale. Il giorno dopo Italia-Svezia ho avuto contatti in mezza Europa, tutti positivi, ma nessuno faceva un contratto entro il mese giugno. Fare un contratto entro giugno è difficile». 

ULIVIERI E TOMMASI - Presente come Tavecchio alla presentazione della nuova collezione di figurine Panini, Renzo Ulivieri, il presidente dell'Associazione Allenatori, ha confermato l'appoggio a Tommasi: «Noi abbiamo dato il nostro appoggio a Damiano da subito. Non siamo tornati all'ovile come hanno detto. Gli sviluppi credo che siano ancora non chiari. Non sono della teoria del largo consenso. Credo che le istituzioni possano funzionare bene con una maggioranza e una minoranza. Il largo consenso non mi assilla. Se ci sarà meglio. Altrimenti non credo sia un problema. Arrivare a due candidati però sarebbe anche questo un passaggio». Ulivieri poi è tornato sulle dimissioni di Tavecchio: «Abbiamo detto da subito che responsabilmente eravamo contro la creazione di questa crisi istituzionale al buio. Ci sono stati comportamenti irresponsabili. E' stato un errore gravissimo, perche' andava previsto cosa poteva succedere. Oggi i fatti ci dimostrano che avevamo ragione».