LA RIVOLUZIONE - Pensare al gioco del calcio alla fine degli anni '80 significa accendere una sola lampadina in testa. O meglio due, una rossa e una nera. Si legge Milan, si pronuncia Arrigo Sacchi. Per tutti, il Rivoluzionario. Ma ad essere rivoluzionata per prima è la società, che dal 1986 ha un nuovo padre: Silvio Berlusconi. Tempo un anno e in Via Turati arrivano, oltre al tecnico di Fusignano, Ruud Gullit e Marco Van Basten, coloro che segneranno una doppietta a testa nella finale dell'89 con la Steaua Bucarest (4-0), dopo aver annientato 5-0 il Real in semifinale. L'anno dopo: Frank Rijkaard, trio olandese, 1-0 al Benfica, Milan campione d'Europa. Ma ecco che i madrileni, tra la fine degli anni '90 e l'inizio del nuovo millennio, tornano a salire in cattedra: dopo 32 anni senza Coppe dei Campioni, il Real Madrid ne vince 3 in 5 anni (1998, 2000, 2002). Solo i nomi di quegli anni mettono i brividi: Raùl, Figo, Roberto Carlos, Salgado, Zidane, Ronaldo, Beckham. Galacticos, appunto. Si rimane in Spagna per assistere all'ultima striscia dorata del calcio europeo. Questa volta sponda Blaugrana, dove il successo inizia nel 2006 (2-1 all'Arsenal in finale), ma si consolida tra il 2009 (2-0 allo United nella finale di Roma) e il 2011 (3-1 sempre allo United a Wembley). Il Barcellona di Guardiola è stata una macchina da guerra. Chi sarà la prossima?