Rivoluzione Infantino: «Addio al calciomercato di gennaio»

La decisione del numero uno della Fifa: «Ne discutiamo il 28 febbraio, e sì al salary cap»
Rivoluzione Infantino: «Addio al calciomercato di gennaio»© EPA

TORINO - Il presidente della Fifa Gianni Infantino vuole rivoluzionare il calciomercato, cancellando la 'finestra' invernale e mettendo un limite alle commissioni per agenti e intermediari oltre al tetto salariale per i calciatori. Lo ha spiegato lui stesso al quotidiano sportivo francese 'L'Equipe'precisando che il suo piano prevede "undici punti indispensabili" che devono essere analizzati "affinché venga garantita l'integrità del mondo del calcio e ci siano maggiore trasparenza e più equilibrio competitivo".

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Uno degli aspetti che preoccupa maggiormente Infantino è quello delle commissioni sempre più ricche percepite da agenti, procuratori e mediatori vari: "Dovrebbero essere meglio regolamentate - dice il presidente della Fifa - per evitare la corruzione, le tangenti e il 'lavaggio' di denaro". "Credo che il lievitare delle commissioni pagate agli agenti - spiega in un'intervista anche alla Espn - stia prendendo una direzione preoccupante. E devo anche dire che tanti procuratori sono d'accordo con me, e vorrebbero una maggiore supervisione di questo fenomeno. E' una questione di 'ecosistema' del calcio, ora non ci sono regole certe e stabilite".

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Secondo Infantino il calciomercato nell'anno solare 2017 ha prodotto un movimento complessivo di 5,1 miliardi di euro, e di questa cifra 400 milioni sono finiti in tasca ad intermediari. "Bisogna stabilire un limite - dice il dirigente numero uno del calcio mondiale -, così come alle quantità di denaro pagate per prendere un giocatore".

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Al presidente della Fifa, secondo il quale sono "una pazzia" le cifre pagate dal Psg per Neymar (222 milioni) e Mbappé (135+45 di bonus), non piace la finestra di mercato invernale, e infatti vuole fare in modo che venga abolita. Inoltre ha in programma di mettere un limite anche al numero di calciatori sui quali un club può detenere i diritti e alle cessioni in prestito. L'esempio che viene fatto è quello di una società italiana, l'Udinese, che controlla 103 giocatori molti dei quali sparsi in vari campionati. "Le cessioni vanno regolamentate - dice Infantino -, con una normativa specifica per i più giovani". Per evitare squilibri e garantire maggiore competitività, il presidente porrà all'attenzione del prossimo comitato esecutivo della Fifa (28 febbraio a Zurigo) anche il tema del tetto salariale, da 'calibrare' in base agli incassi delle varie squadre. L'intenzione è quella di trovare un modo per evitare "alcuni ostacoli giuridici e l'opposizione dei grandi club contro queste misure" del dossier Infantino che sogna di farle entrare in vigore fin dalla prossima stagione calcistica.

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