Malagò a Nicchi: «Nuova Calciopoli? Non capisco il nesso»

Il presidente del Coni replica allo sfogo del capo degli arbitri sul tema della rappresentanza elettorale all'interno della Federcalcio
Malagò a Nicchi: «Nuova Calciopoli? Non capisco il nesso»© ANSA

ROMA - "Lo sfogo di Marcello Nicchi? Sinceramente non ho capito il nesso tra la rappresentanza elettorale all'interno della Federcalcio e lo spettro di una nuova Calciopoli". Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, risponde così al capo degli arbitri, Marcello Nicchi, secondo il quale togliere il 2% di rappresentanza elettorale all'Aia in consiglio federale aprirebbe al rischio di una "nuova Calciopoli". Malagò ha quindi aggiunto: "Ha espresso un'opinione da rispettare in buona fede - le parole del numero uno dello sport italiano a margine del seminario 'Contrastare la corruzione nello sport' presso la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia a Roma - ma sinceramente non ho capito il nesso".

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"L'elezione di Miccichè? Una cosa sorprendente. Il problema non è questo, ma se c'è qualcuno che si diverte a lanciare dei sassi per destabilizzare un ambiente che ha ben altri problemi - prosegue Malagò sulle indiscrezioni secondo cui una fronda di club di A vorrebbe mettere in discussione l'elezione del nuovo presidente di Lega, Gaetano Micciché. "Non ho capito di che cosa stiamo parlando sotto ogni punto di vista. Mi è insolito dare un giudizio su qualcosa che non comprendo e non capisco: è stata fatta una votazione regolare, come previsto. Credo che il problema non sia questo. Magari sarò smentito, ma penso e credo di essere un commissario rispettato e ben considerato. E Gaetano Micciché è l'unica persona che in questo Paese poteva avere l'unanimità in così poco tempo. Se qualcuno si sofferma su simili questioni, forse non è chiaro il livello degli altri problemi". 

Parole pronunciate poco prima di prendere il volo per Milano, dove a breve andrà in scena un'assemblea di Lega con al centro il tema dei diritti tv, comprese le problematiche relative allo stop al bando pubblicato da Mediapro dopo il ricorso di Sky accolto dal tribunale di Milano: "La situazione è particolare: c'è un'assemblea già convocata per parlare dei diritti della Coppa Italia - ha concluso Malagò - ma con l'occasione ovviamente si parlerà del resto".

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