Il rispetto e il coraggio

Il rispetto e il coraggio© www.imagephotoagency.it

Spesso, le vie della radio sono ricche di sorprese. Così, in un pomeriggio d’inizio autunno, nell’eere di Rmc Sport incroci Massimo Moratti e na- scono la conversazione e le affermazioni che non t’aspetti. Perché, dodici anni dopo Calciopoli, una settimana dopo la proposta di Andrea Agnelli per candidare alla presidenza Figc l’ex presidente dell’Inter, questi pronuncia parole preziose e importanti. Per dare un calcio a Calciopoli, per tendere la mano alla storica rivale di Torino, per ripulire l’aria dai veleni e dalle tossine propalate dal 2006 in poi, che sono stati tanti, che sono stati sin troppi.
Sia chiaro: non si tratta né di un’operazione di rimozione né di revisione né di cancellazione di ciò che è stato, di ciò che è avvenuto, dall’una parte e dall’altra. Eppure, Moratti va oltre e lo fa con tutto il peso della sua autorevolezza e del suo prestigio, mai scalfiti o intaccati sia dalla cessione a Thohir sia dall’arrivo di Suning. Sottolinea Moratti come, fra lui e Andrea Agnelli non ci sia mai stato rancore; lo ringrazia per averlo candidato a presidente federale e cavallerescamente cede il passo a Gravina; confi- da di seguire la Juve di Ronaldo, il cui arrivo in Serie A apprezza da appassionato di calcio qual è; attribuisce ai bianconeri chances di emulare il Triplete interista.
Le parole di Moratti appartengono a chi ricambia il coraggio di tendere la mano con lo stesso coraggio. E l’ex presidente nerazzurro mette nel conto che, anche dalla propria parte, nella migliore delle ipotesi molti storcono il naso, altri criticano, altri ancora nuotano nel liquame del web dove annegano nel mare della propria cialtroneria. Il Grande Interista lascia alle spalle i dodici anni venuti dopo Calciopoli. Risulta che alla Juve ieri pomeriggio abbiano subito apprezzato le sue parole. C’è un tempo per tutto. Questo è il tempo di scrivere una pagina nuova. E’ il tempo giusto.

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