Gravina nuovo presidente Figc: sfiorata l'unanimità

L'assemblea ha eletto il nuovo numero uno del calcio italiano con oltre il 97% dei voti
Gravina nuovo presidente Figc: sfiorata l'unanimità© Getty Images

FIUMICINO - Gabriele Gravina è il nuovo presidente della Figc, votato con oltre il 97% (era necessario il 75%) dei consensi al primo turno dall'assemblea (258 gli accreditati, pari a 486 voti) riunitasi a Fiumicino. Tra gli assenti anche il presidente del Milan, Paolo Scaroni, che non è riuscito a raggiungere la Capitale a causa di un volo cancellato all'ultimo. Per la Seria A, quindi, hanno votato solo 19 delegati su 20.

LE PRIME PAROLE - «Ringrazio tutti per il supporto e il sostegno: Gabriele è uno di voi, uno che vuole cambiare e rilanciare il calcio italiano. Cambiamo verso e direzione, puntiamo a coltivare la passione di tanti dirigenti del calcio italiano, per far sì che ci sia la massima professionalità - sono state le prime parole del neo eletto presidente -. Risponderemo con i fatti, i comportamenti e il lavoro. Bisogna saper sognare, progettare e credere. Il calcio non può più aspettare, andiamo insieme. Il 97,20% vuol dire che il calcio italiano ha maturato l'idea che deve cambiare». Al tavolo, assieme al nuovo numero uno di via Allegri, tutti i rappresentanti (ad eccezione dell'Aic) delle componenti federali: «Questo sta a dimostrare che la partita la dobbiamo giocare tutti insieme».

IL NODO DEL CONSIGLIO - Poi il chiarimento sulla composizione del nuovo Consiglio federale, che «sarà la prima priorità del mio mandato - ha spiegato Gravina -, perché credo sia un gravissimo errore strategico partire senza un consiglio al completo. Spero che nell'arco di qualche ora, sarà il primo punto che risolveremo in tempi rapidissimi in modo che già dalla settimana prossima ci sia la possibilità di convocare il primo consiglio federale». Tra le posizioni controverse riguardo l'ineleggibilità in base alla legge 8, quella di Claudio Lotito, ma anche di Damiano Tommasi, Umberto Calcagno e Marcello Nicchi: «Mi appellerò alle norme previste - precisa Gravina - l'argomento è molto dibattuto e non voglio commentare le origini di questo provvedimento. Oggi la mia carta costituzionale è lo statuto. C'è stata una richiesta ufficiale da parte di Lotito - ha concluso Gravina - e mi sembra che abbia avuto ragione e io devo rispettare lo statuto. Lo stesso verrà fatto da Nicchi, Tommasi e Calcagno, tutti vogliono restare consiglieri federali. Il presidente federale deve dare concreta attuazione ai dettami delle norme».

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