Supercoppa, donne allo stadio in mezzo al deserto

Sarà massiccia la presenza delle tifose nello spazio riservato alle famiglie: Dybala ci ha già giocato a ottobre con l’Argentina nell’amichevole col Brasile
Supercoppa, donne allo stadio in mezzo al deserto

INVIATO A GEDDA - Quando si dice una cattedrale nel deserto... Ma in questo caso non c’è alcuna accezione negativa, trattasi semplicemente di un dato descrittivo. L’imponente e avveniristico King Abdullah Stadium - e più in generale la King Abdullah Sports City (la cittadella che contiene anche diversi altri impianti sportivi e centri di allenamento) - sorge infatti qualche manciata di chilometri fuori dalla città di Gedda ed è attorniato da sabbia e poco altro. Fors’anche per questo, spicca ancor di più nella sua maestosità già da lontano: tra architettura raffinata e dimensioni massicce. Inaugurato nel 2014, costruito in poco più di due anni, il King Abdullah Sports ancora per qualche tempo (sino alla prevista costruzione di un ulteriore impianto) ospita alternativamente le partite delle due più importanti società calcistiche della città, militanti entrambe nella massima serie araba: l’AlAhli Sports Club e l’Al Ittihad Football Club (che nel 2002-03 è stato allenato anche dall’ex bianconero Antonello Cuccureddu e nel quale ha chiuso la carriera da calciatore Roberto Donadoni nel 1999-2000). Domani sera, però, il King Abdullah Stadium sarà ovviamente sotto gli occhi del mondo per altri tanti e variegati motivi che coinvolgono sia i più appassionati di calcio e sport, sia i più sensibili ai temi dei diritti civili (all’ordine del giorno). La sfida è infatti stata preceduta in Italia dalle polemiche legate alle restrizioni alle donne, il cui accesso è limitato alle postazioni “famiglie” mentre il resto dello stadio è composto da settori “singles”, riservati agli uomini. Di buono, però, dovrebbe esserci una presenza assai massiccia di appassionate di calcio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...