Si apre un’altra crepa nelle istituzioni del calcio mondiale: «Alcune regole della Fifa sul trasferimento dei giocatori potrebbero rivelarsi contrarie al diritto dell’UE». Lo scrive l’Avvocato Generale della Corte di Giustizia Europea, Maciej Szpunar, nel suo parere che servirà ai giudici per scrivere la sentenza (parere che non è vincolante, ma spesso è un’anticipazione molto coerente con la sentenza stessa).
Il caso Lassana Diarra: cosa è successo
Ancora una volta, quindi, il fattuale monopolio dei regolamenti nel mondo del calcio viene preso di mira dal più alto tribunale europeo che lo ritiene incompatibile con l’ordinamento sancito dai Trattati sul Funzionamento dell’Unione. Tutto inizia con il contenzioso fra il centrocampista francese Lassana Diarra e la Lokomotiv Mosca, un caso spinoso, legato al fatto che dopo la prima stagione (peraltro molto buona), il club russo fatica a pagare lo stipendio di Diarra (stabilito in euro) per l’improvvisa svalutazione del rublo. Di fatto invita Diarra a trovarsi un club e lo dispensa dal presentarsi al ritiro (senza una vera dispensa scritta, che mette dalla parte del torto il giocatore); Diarra non si presenta, la Lokomotiv rescinde il contratto e il giorno dopo presenta un ricorso alla Fifa chiedendo 10 milioni di danni a Diarra per il mancato rispetto del contratto. Fin lì è una storiaccia simile a molte e non c’entra direttamente con il pronunciamento di Szpunar. Il problema è che in questi casi, il giocatore è libero di cercarsi un club, ma il nuovo club con il quale firma deve rispondere dei danni chiesti dal club precedente (in questo caso la Lokomotiv). Questo ovviamente rende “intoccabile” quel giocatore, condannato dalla Fifa e poi in ultimo grado dal Tas nel contenzioso con la Lokomotiv.