Ma come fa il Porto ad azzeccarli tutti?

In 10 anni il club portoghese ha pescato e rivenduto oltre 20 campioni: ecco i segreti
Ma come fa il Porto ad azzeccarli tutti?

TORINO - L’operazione Alex Sandro è l’esempio più fresco: il Porto sa scovare talenti, ma è pure una bottega carissima e la Juventus ha avuto modo di accorgersene. Ventisei milioni di cui 20 di base fissa e 6 di bonus, da pagare nell’arco di tre anni, per un calciatore che nel 2016 sarebbe andato a scadenza di contratto: eccolo, il capolavoro del club lusitano, specializzato in oltre 20 plusvalenze esemplari nell’ultimo decennio. E’ la politica che in Italia va di moda in casa Udinese, spesso citata quale modello di gestione da imitare. Beppe Marotta non si è sottratto alla logica che il fumantino patron del Porto adotta dal 1982, anno del suo insediamento al vertice. La Champions League conquistata da José Mourinho nel 2004 ha attirato le attenzioni dei top club europei sui gioielli della casa, ma è soprattutto dal 2010 che il viavai di fenomeni si è infiammato, per un ammontare di oltre 543 milioni di guadagno. Con incroci fin curiosi e un filo comune: al Porto non sono soltanto bravi nello scouting e abili nella crescita dei talenti, il bello è che da quelle parti il numero di extracomunitari tesserabili è illimitato...

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