ROMA - «Firmavo contratti perchè mi fidavo di mio padre e mai pensavo che mi avrebbe ingannato»: così Leo Messi - oggi in tribunale a Barcellona - ha risposto al giudice che lo ha sentito come testimone nel processo per frode fiscale a suo carico, secondo quanto riporta 'Marca'. «Non mi sono mai interessato a questi problemi - ha aggiunto - quindi non sapevo che stavo infrangendo la legge». «La mia intenzione era quella di rendere la vita più facile a mio figlio, che doveva dedicarsi solo a giocare».
Così Jorge Messi, padre del fuoriclasse del Barcellona finito sotto processo insieme al figlio per frode fiscale, ha risposto oggi ai giudici che lo hanno sentito come testimone nel processo a loro carico: «Poi è arrivato il momento in cui abbiamo avuto bisogno di una consulenza legale e fiscale - ha aggiunto Messi senior - ma non abbiamo mai cercato alcun trattamento fiscale favorevole, né migliore né peggiore». E anche se ha precisato di aver seguito i negoziati di alcuni contratti, Jorge Messi ha spiegato al giudice di «non avere nozione di leggi, a ma bastava solo dire sì o no al contratto che mi veniva sottoposto». In ogni caso, ha insistito il genitore, «Leo non sapeva nulla di queste aziende e non ha letto i contratti».