Rooney in tackle: «Con Mourinho momenti imbarazzanti»

L'ex attaccante del Manchester United, ora nella MLS, ha parlato del portoghese dopo l'ultima partita con la maglia dell'Inghilterra
Rooney in tackle: «Con Mourinho momenti imbarazzanti»© Getty Images

LONDRA - José Mourinho è un personaggio che divide. E dopo essere finito al centro della polemica per l'orecchio mostrato ai tifosi della Juventus nella sfida vinta allo Stadium dal suo United, dello 'Special One' ha parlato anche Waine Rooney«Nella mia ultima stagione con il Manchester United ci sono stati attimi in cui ho pensato di non essere abbastanza forte per giocare. Nella finale di Europa League ho giocato solo un minuto: sono stati momenti imbarazzanti». Così, ai microfoni di Sky Sports, ha parlato l'attaccante dopo aver detto addio alla Nazionale inglese sul mitico prato di Wembley in un'amichevole vinta 3-0 contro gli Usa. «Ci sono fasi nella carriera di ogni calciatore nelle quali ti chiedi 'sono abbastanza bravo?' Mi è successo quando Mourinho mi lasciava in panchina, credevo di allenarmi bene ma non avevo mai la chance per dimostrare il mio valore. Durante la finale di Coppa di Lega di quell'anno Mourinho si avvicinò per dirmi 'voglio che alzi tu il trofeo'. Io pensai 'ma se non ho giocato nemmeno un minuto'. Lui però fu irremovibile, così alla fine alzai io la coppa. Fu lì che mi convinsi che dovevo assolutamente lasciare i Red Devils», ha aggiunto Rooney. La sua nuova vita ora è negli Stati Uniti, con la maglia del DC United«Mi piace il calcio, amo stare sul campo, e che sia in Premier League o in MLS le mie sensazioni non cambiano. La mia storia con l'Inghilterra? Nel complesso direi positiva, il record di gol è stato punto più alto ma poi ripenso ai fallimenti nei grandi tornei. Euro 2004 fu positivo ma c'è grande rammarico: se non mi fossi fatto male forse avremmo vinto. Il compagno migliore? Nello United dico Scholes; in Nazionale dico Gerrard. La partita più bella è stata un'amichevole vinta per 3-2 contro l'Argentina nel 2005. L'avversario più difficile? Di certo la Spagna», ha concluso l'ormai ex nazionale inglese.

(in collaborazione con Italpress)

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