Vidal ancora nei guai: «le forze dell'ordine interrompono la festa al casinò». Ma lui smentisce

Secondo quanto riportano i media cileni «il party organizzato dal cileno e dai suoi familiari era fuori controllo». Il giocatore sbotta: «Basta sporcare il mio nome, non sono responsabile di quello che fanno i miei amici»
Arturo Vidal, più di una volta arretrato sulla linea dei difensori. Si è trattato solo di emergenze, sempre risolte però dal cileno© www.imagephotoagency.it

TORINO - Ancora guai per Arturo Vidal che avrebbe deciso di festeggiare con un party troppo rumoroso il suo ritorno in Sud America per le qualificazioni al Mondiale 2018. Secondo quanto riporta la radio cilena «Bío Bío», le forze dell'ordine sono intervenute alle 7 del mattino per interrompere una festa organizzata dal centrocampista e dai suoi familiari al casinò Monticello di Santiago. I lavoratori hanno chiamato i carabinieri che si sono precipitati nel complesso dove «hanno registrato danni importanti in 12 appartamenti». L'episodio si è verificato a poche ore dalla sfida del 31 agosto che Vidal giocherà con il Cile contro il Paraguay.

VIDAL SMENTISCE - Vidal, arrivando al campo di allenamento del Cile, ha smentito l'accaduto confermando la propria presenza in conferenza stampa dopo la seduta: «Non so di cosa parlano, smentisco totalmente. Vengo in Cile, a casa mia, per giocare con la nazionale. Basta sporcare il mio nome. Oggi parlerò in una conferenza stampa», sono le parole riportate dal sito del quotidiano cileno "La Tercera". Poi ha aggiunto davanti ai cronisti: «Ero nel casinò, sono stato a cena con degli amici, poi sono andato via. Non posso essere responsabile per quello che fanno i miei amici. L'allenatore mi ha chiesto che cosa fosse accaduto e gli ho spiegato senza problemi: l'ho saputo solo in mattinata».

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