Ronaldo torchiato dal giudice, rischia 7 anni di carcere per evasione fiscale: «Sono innocente»

Il portoghese del Real, accusato di aver distratto 14,7 milioni al fisco iberico, interrogato questa a Madrid: il magistrato dovrà ora decidere se rinviarlo a processo o archiviare il caso
Ronaldo torchiato dal giudice, rischia 7 anni di carcere per evasione fiscale: «Sono innocente»© EPA

MADRID - Non aveva certo esagerato il quotidiano spagnolo 'Marca', che questa mattina titolava «La giornata più dura per Cristiano». Così in effetti cosi è stato, perché la star portoghese del Real Madrid è stata torchiata per 90 minuti dal giudice istruttore madrileno Monica Gomez Ferrer con l'accusa di presunta evasione fiscale per 14,7 milioni mossagli dalla Procura spagnola. Un incontro cruciale per 'CR7'. La magistrata dovrà decidere se rinviarlo a giudizio o archiviare. Se ci sarà processo il capitano del Portogallo campione d'Europa rischia una condanna fino a 7 anni di carcere, che potrebbe essere ridotta però con le attenuanti a 21 mesi. Che l'ora e mezza nello studio del gip non sia stata un momento piacevole per il calciatore è dimostrato dal fatto che dopo l'interrogatorio Ronaldo è uscito, come era entrato, in auto dal garage del tribunale. Senza fare le dichiarazioni annunciate dai suoi portavoce, attese davanti alla Corte di Pozuelo de Alarcon, alla periferia di Madrid, da 200 giornalisti. I quali, appresa la 'fuga' del portoghese, lo hanno fischiato sonoramente, peggio che nei momenti bui del Santiago Bernabeu.

IL COMUNICATO DI 'CR7' - Dribblati cronisti e tv, CR7 ha mandato poi alle redazioni un comunicato nel quale ha scritto di avere detto al gip di «non avere mai nascosto nulla, nè avuto l'intenzione di evadere imposte (...). Ritengo - ha aggiunto - che dobbiamo tutti dichiarare e pagare le tasse». La Procura di Madrid non è dello stesso parere. L'accusa parla di quattro reati fiscali e di avere dirottato circa 150 milioni di introiti pubblicitari dopo il passaggio dal Manchester United al Real fra il 2011 e il 2014, attraverso una rete di imprese in Irlanda e nel paradiso fiscale delle Isole Vergini Britanniche, eludendo il pagamento di 14,7 milioni al fisco spagnolo. In una vicenda analoga, ma per 'soli' 4,2 milioni, Leo Messi è stato condannato l'anno scorso a 20 mesi di carcere, poi commutati in multa. Secondo media spagnoli l'esordio del calciatore davanti al Gip è stato teso. «Se non mi chiamassi Cristiano Ronaldo non mi troverei qui», ha detto. «Come lei, si sono sedute qui altre persone anonime», lo ha ripreso la Gip: «Lei è indagato per un presunto reato fiscale in base agli elementi di prova forniti dalla Procura, su cui dovrà decidere la giustizia». Dopo l'imputazione da parte della procura in giugno Ronaldo aveva minacciato di lasciare la Spagna. Non sembra però che, a 33 anni, qualcuno abbia offerto il prezzo stimato dal Real, 200 milioni.

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