La calma di Zidane: «Barcellona lontano? Real, nulla è perduto»

Il tecnico: «Abbiamo 7 punti in meno, ma ci sono 33 partite da giocare»
La calma di Zidane: «Barcellona lontano? Real, nulla è perduto»© EPA

ROMA - "Prima avevo un fiore, ora sembra sfiorito ma questo è il calcio e io penso di avere ancora un fiore in mano". L'avvio incerto del Real in campionato (8/o in classifica e staccato di 7 punti dal leader Barcellona dopo appena 5 giornate) non spaventa Zinedine Zidane, pur conscio del momento delicato che sta vivendo la sua squadra. "Sono in questo club e mi piace esserci - è la premessa in conferenza stampa alla vigilia della delicata, a questo punto, trasferta contro l'Alaves, dove incrocerà il figlio Enzo - non sto pensando alla maledizione di questo periodo o al cattivo momento attraversato dalla squadra, questo fa parte del calcio. La cosa buona è che abbiamo già una partita domani, poi Champions martedì e un altro incontro nel fine settimana. Siamo fortunati ad essere in grado di cambiare rapidamente il momento-no".

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Il tecnico del Real non cerca alibi ("Gli arbitri? Non vogliamo trovare scuse e non intendo entrare nell'argomento"), nè lo preoccupano i 7 punti di svantaggio sui rivali del Barcellona: "Se avessi io 7 punti di vantaggio non direi che la Liga è già segnata, puoi avere fino a 10 o 15 punti di ritardo, visto che mancano ancora 33 partite. Non c'è altro rimedio che rimontare se vogliamo vincere la Liga. Non sono preoccupato per la striscia negativa di risultati - puntualizza il tecnico francese - lo sarei se invece non avessimo occasioni per segnare, contro il Betis abbiamo avuto 27 occasioni di segnare ma la palla non è entrata". Il tecnico precisa poi che andrà avanti col turnover:

"Non cambierò nulla, credo molto in quello che faccio e poi nessun giocatore, nemmeno quelli più giovani, possono fare 70 partite, senza dimenticare che i nostri giocatori, che sono nazionali, non riposano mai". Sulla sua strada domani troverà anche suo figlio Enzo, passato in estate in prestito all'Alaves: "Spero che non segni - dice smettendo in panni del papà - e vorrei vincere. Comunque io sono contento di lui perché lì è felice e anche se la squadra non sta facendo bene, è un buon gruppo e farà bene".

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