Cantona a gamba tesa sui calciatori del Leicester: «Traditori e ingrati»

L'ex stella del Manchester United attacca le 'Foxes': «Ranieri? Un mago trattato come un cane pieno di pulci». Il tecnico italiano: «È stato un anno meraviglioso»
Cantona a gamba tesa sui calciatori del Leicester: «Traditori e ingrati»

LONDRA - Nessun pelo sulla lingua e il solito carisma per Eric Cantona, simbolo ed eroe di un calcio sempre più in via d'estinzione come dimostra la vicenda Leicester. «Traditori» e «ingrati»: sono questi gli aggettivi, non proprio teneri, scelti dall'ex gloria del calcio francese e inglese per etichettare i calciatori della squadra campione d'Inghilterra colpevoli a suo dire del licenziamento di Claudio Ranieri. Un pensiero condiviso dal popolo dei social e dai tifosi della squadra  inglese quello dell'ex Manchester United il tecnico italiano, che ha vinto una storica Premier League appena nove mesi fa, è stato trattato «come un cane con le pulci». A solleticare i pesanti giudizi di Cantona sono state soprattutto le due vittoria di seguito che le 'Foxes' hanno infilato subito dopo l'esonero di Ranieri (3-1 al Liverpool e 3-1 all'Hull City): «Un mago entrò in un villaggio e trasformato un gruppo di giocatori di seconda categoria in gloriosi campioni. Tuttavia, appena sono arrivate le prime nuvole, questi bambini maleducati e ingrati cospirarono per far fuori il mago. Sono dei traditori» ha detto Cantona, ricordando poi che «il Leicester ha licenziato l'unico tecnico ad aver vinto qualcosa di importante nella sua storia insignificante. Così alla fine il povero Claudio è stato lascato solo come un cane pieno di pulci», ha concluso continuato il francese, vincitore di quattro Premier con la maglia dello United.

RANIERI: «ANNO MERAVIGLIOSO» - «Quello che abbiamo fatto è stato un anno meraviglioso, bellissimo - ha detto Ranieri in un'intervista che andrà in onda giovedì nel corso di 'Nemo-nessuno escluso' su Rai2 -. Posso soltanto essere grato alla gente di Leicester che mi sta riversando tutti i loro sentimenti, quello che sentivano dentro».

 

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