ROMA - Il successo di Wembley contro il Tottenham ha ridato ossigeno al Chelsea che dopo l'esordio flop aveva moltiplicato i punti interrogativi sull'assetto della nuova stagione. Gli Spurs non sono riusciti a far breccia nella trincea dei Blues, bucata in maniera incredibile solo dall'autogol di Batshuayi. La compattezza ritrovata nasce da un'intuizione di Conte che, anche per ovviare alle tante assenze, ha tirato fuori dal cilindro un nuovo modulo: ammainato il 3-4-3 della prima contro il Burnley, l'ex tecnico della Juventus ha varato un 3-5-2 reso ancora più ermetico dalla presenza di David Luiz come schermo davanti alla difesa.
L'ANALISI DI GULLIT - L'atteggiamento difensivo è stato vivisezionato dai giornalisti inglesi e la parola più inflazionata per definirla è stata «catenaccio». Tra i primi a bollare così la tattica di Conte è stato Ruud Gullit che ora lavora come analista per la BBC. Nella sua analisi si sottolinea come la cerniera formata da David Luiz, Bakayoko e Kanté abbia infilato molti granelli di sabbia negli incursori del Tottenham, Dele Alli e Eriksen. Bloccati in mezzo, gli Spurs si sono dovuti rifugiare sugli esterni ma dei 23 cross tentati solo 2 hanno raggiungo un giocatore in maglia bianca.
IL COMMENTO DEL TELEGRAPH - Sulla stessa lunghezza d'onda anche il Telegraph che accomuna Conte a Mourinho. Secondo il quotidiano inglese il termine catenaccio è un modo più accattivante per riferirsi al famoso «bus parcheggiato davanti alla porta» che il portoghese, alla guida del Chelsea, aveva adottato per fermare l'Atletico Madrid in una sfida di Champions del 2014 finita 0-0. Nell'articolo si parla di un «Chelsea schierato con il 5-3-2, un modulo estratto dal manuale della serie A degli anni 1990». Parole che sembrano critiche sottili mascherate da elogi ma alla fine conta solo il risultato. Nella passata stagione un cambio di rotta tattico (dal 4-1-4-1 al 3-4-3) diede il la a una cavalcata trionfale, Conte si augura che la storia si ripeta anche quest'anno.