Richarlison: «Watford, dammi il mondiale!». E sfida Conte

Il brasiliano: «I Pozzo mi hanno accolto divinamente e la società ha fatto di tutto per farmi sentire a casa. Guardavo Serie a e Premier: il sogno è diventato realtà»
Richarlison: «Watford, dammi il mondiale!». E sfida Conte© PA

LONDRA - Com’era la vita a Nova Venécia dove inizia la traiettoria di Richarlison?
 
«Molto semplice, ma da sempre sapevo di voler diventare un calciatore. La mia famiglia mi ha sempre appoggiato, soprattutto mio padre e mio zio Elton, i miei due idoli d’infanzia: non ne ho altri. In campo erano “crack” a Espírito Santo e anche se non sono mai riusciti ad affacciarsi su grandi palcoscenici, sono sicuro che si sarebbero riusciti ad affermare. E anche fuori sono stati dei fuoriclasse. Dopo il divorzio dei miei andai a vivere con mio padre prima e con mio zio poi perché abitava più vicino alla scuola calcio: mia zia non c’era perché era in viaggio e fu costretta a rimanere fuori più a lungo perché non c’era posto per tutti là dentro. Momenti duri che mi hanno forgiato. Dell’Italia ho sempre seguito il calcio, ma lo stesso posso dire dell’Inghilterra visto che sono cresciuto guardando la Premier, mettendomi in testa che mi sarebbe piaciuto giocare qui. Da piccolo sceglievo sempre Old Trafford ai videogame e non vedo l’ora di giocarci sul serio (13 maggio, ndc). Grazie a Dio, sono riuscito a realizzare questo sogno».  

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Ha affrontato il City. Sono davvero super?
 
«La squadra è assurda. Sono tipi contro cui ho sempre giocato contro ai videogame, e adesso ho l’opportunità di sfidarli nella vita reale. È una squadra con un alto tasso tecnico, ben allenata. Poi c’è Gabriel Jesus contro cui avevo già giocato quando ero al Fluminense e lui al Palmeiras, ma non ci ho parlato prima di venire qui. Quel giorno abbiamo avuto occasione di conoscerci un po’ e scambiarci i numeri. È uno specchio per tutti i giovani che lasciano il Brasile con la speranza di avere successo in Europa». 

Dove può arrivare questo Watford?
 
«I Pozzo mi hanno accolto benissimo e la società ha fatto di tutto per farmi sentire subito a casa. Finora abbiamo dimostrato di essere all’altezza di ogni avversario. Non potevamo immaginare di trovarci in zona Champions a questo punto del campionato. Le aspettative sono quelle di una salvezza tranquilla, ma abbiamo dimostrato di poter andare ben al di là di questo». 

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