TORINO - Un contropiede velenoso quello con cui José Mourinho ha "colpito" Frank De Boer. Ad accendere la miccia della discussione è stato infatti l'olandese, come Mou ex allenatore dell'Inter anche se non si è nemmeno lontanamente avvicinato ai risultati ottenuti in nerazzurro dal portoghese che nel 2010 centrò uno storico 'Triplete' conquistando Scudetto, Coppa Italia e Champions League. «È un peccato che l’allenatore di Rashford sia Mourinho - aveva detto ell’emittente televisiva inglese 'BT Sport' De Boer, ben presto esonerato nella passata stagione a Milano e anche in questa che aveva iniziato alla guida del Crystal Palace -. Normalmente sarebbe un giocatore inglese a cui vorresti dare tempo e possibilità di commettere errori, ma Mourinho non è così. Lui vuole ottenere risultati, se giochi una o due partite non buone ti mette fuori. Rashford è un giocatore vero, è molto giovane, ha bisogno di giocare, è molto talentuoso, vorresti vedere un giocatore del genere ogni settimana». Parole con cui non sembrerebbe d'accordo il calciatore, visto che sabato è stato schierato titolare nel big-match vinto 2-1 all'Old Trafford contro il Liverpool grazie a una sua doppietta. Di certo sono state parole che non hanno fatto piacere a Mourinho, la cui replica non si è fatta attandere troppo: «Ho letto alcune dichiarazioni del peggior tecnico della storia in Premier League - ha affermato il lusitano - con 7 sconfitte e nessun gol segnato in 7 partite. Rashford non avrebbe nulla da imparere da me? Forse con lui imparerebbe come si perde».