Salah, stoccata a Sergio Ramos: «Mi fa ridere…»

L’attaccante del Liverpool torna sull’infortunio della finale di Champions: «Un normale fallo di gioco? Non lo so. È stato il peggior momento della mia carriera»
Salah, stoccata a Sergio Ramos: «Mi fa ridere…»© AFPS

TORINO -  "Ora sto meglio. Spero di giocare la prima partita contro l'Uruguay, ma tutto dipenderà da come mi sentirò appena prima del match". Salah non vuole perdersi l'occasione di una vita e sta stringendo i denti per essere al meglio per uno storico Mondiale con il suo Egitto. I timori di un forfait, dopo l'infortunio patito a Kiev durante la semifinale di Champions tra il Liverpool e il Real Madrid, sono decisamente alle spalle: "È stato il peggior momento della mia carriera - spiega l'attaccante dei Reds in una lunga intervista al quotidiano spagnolo 'Marca' - Quando sono caduto a terra, ho avuto un misto di dolore fisico e molta preoccupazione, ma anche rabbia e tristezza per non poter continuare a giocare la finale di Champions League. Qualche istante dopo, ho anche pensato alla possibilità di perdere la Coppa del Mondo e questo è stato un pensiero devastante". A metterlo ko è stato un intervento di Sergio Ramos: "È stato un normale fallo di gioco? Non lo so, forse...". Il difensore dei Blancos, nei giorni scorsi, ha anche messo in dubbio l'entità del fallo, sostenendo che l'ex romanista lo avrebbe afferrato per un braccio e si sarebbe poi infortunato con l'altro: "Cosa ne penso? È divertente...". Ramos ha anche sostenuto che, con un'infiltrazione, avrebbe potuto giocare anche la ripresa: "Il mio commento è che va sempre bene quando chi ti ha fatto piangere prima, poi ti fa ridere - risponde divertito Salah - Forse potrebbe anche dirmi se sarò pronto per la Coppa del Mondo... Se Ramos mi ha mandato un sms? Sì, è vero, ma non gli ho mai detto che stavo 'bene'".

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Messa da parte la polemica con il madridista, Salah, il cui agente ha smentito nelle ultime ore un contatto con il Barcellona, prova a spiegare cosa significhi, per l'Egitto, essere in gara a 'Russia2018': "È la prima volta in 28 anni che ci siamo qualificati ... Non era normale, perché abbiamo vinto la Coppa d'Africa sette volte e siamo stati campioni nel 2006, 2008 e 2010. Era solito vincere la Coppa d'Africa, ma non ci siamo qualificati per la Coppa del Mondo. Ed è stato qualcosa che tutti ci siamo detti. Non raggiungevamo questa qualificazione da molto tempo ed è stato qualcosa di molto speciale. Forse come per la Spagna vincere la Coppa del Mondo... L'obiettivo dell'Egitto in Russia? Penso che abbiamo una grande squadra e un grande allenatore (Hector Cuper, ndr), vogliamo passare la fase a gironi e fare bene. Il mio obiettivo personale? Aiutare la squadra a superare il girone, segnare dei gol, ma soprattutto cercare di aiutare la squadra a fare il suo massimo nelle partite". Salah prova anche ad individuare il punto di forza dei 'Faraoni': "È difficile da dire, ma penso che sia il gruppo. Abbiamo giocato in modo diverso con Cuper rispetto al nostro allenatore precedente (Shawky Gharib, ndr). Siamo forti come gruppo, abbiamo tutti lo stesso obiettivo, aiutare la squadra a vincere le partite: questa è la cosa più importante". Cuper, ex Inter, viene definito un duro: "Ha una grande esperienza - prosegue ridendo Salah - è un buon allenatore e ci aiuta a migliorare le nostre prestazioni. Non è difficile, penso che sia un buon allenatore, un brav'uomo. Ci aiutiamo a vicenda. Con lui sono migliorato tatticamente. Mi ha aiutato a difendere meglio, ma trova anche dei modi per farmi attaccare più facilmente. Penso di essere migliorato con lui".

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Salah, tra i possibili candidati al Pallone d'Oro, è sicuro che la pressione non gli tirerà un brutto scherzo: "La pressione era quella di qualificarci per la Coppa del Mondo ma non mi sento certo appagato per questo. Noi vogliamo fare la storia, realizzare qualcosa di diverso. Nella mia testa la pressione è di ottenere qualcosa di diverso da ciò che abbiamo fatto. Non mi passa per la testa di andare in Russia, giocare tre partite e grazie mille...". Agli eventuali ottavi, l'Egitto, profetizza Salah "potrebbe incontrare una tra Spagna e Portogallo. Sono due avversarie difficili da affrontare ma non sai mai cosa può succedere". Infine, l'ex giallorosso si sofferma sul suo primo ricordo di un Mondiale: "Era la Coppa del Mondo del 2002. Non ricordo quale partita, ma l'ho seguita da casa, nella mia città. Vinse il Brasile 2-1. Anzi no, 2-0, con una doppietta di Ronaldo". (in collaborazione con Italpress)

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TORINO -  "Ora sto meglio. Spero di giocare la prima partita contro l'Uruguay, ma tutto dipenderà da come mi sentirò appena prima del match". Salah non vuole perdersi l'occasione di una vita e sta stringendo i denti per essere al meglio per uno storico Mondiale con il suo Egitto. I timori di un forfait, dopo l'infortunio patito a Kiev durante la semifinale di Champions tra il Liverpool e il Real Madrid, sono decisamente alle spalle: "È stato il peggior momento della mia carriera - spiega l'attaccante dei Reds in una lunga intervista al quotidiano spagnolo 'Marca' - Quando sono caduto a terra, ho avuto un misto di dolore fisico e molta preoccupazione, ma anche rabbia e tristezza per non poter continuare a giocare la finale di Champions League. Qualche istante dopo, ho anche pensato alla possibilità di perdere la Coppa del Mondo e questo è stato un pensiero devastante". A metterlo ko è stato un intervento di Sergio Ramos: "È stato un normale fallo di gioco? Non lo so, forse...". Il difensore dei Blancos, nei giorni scorsi, ha anche messo in dubbio l'entità del fallo, sostenendo che l'ex romanista lo avrebbe afferrato per un braccio e si sarebbe poi infortunato con l'altro: "Cosa ne penso? È divertente...". Ramos ha anche sostenuto che, con un'infiltrazione, avrebbe potuto giocare anche la ripresa: "Il mio commento è che va sempre bene quando chi ti ha fatto piangere prima, poi ti fa ridere - risponde divertito Salah - Forse potrebbe anche dirmi se sarò pronto per la Coppa del Mondo... Se Ramos mi ha mandato un sms? Sì, è vero, ma non gli ho mai detto che stavo 'bene'".

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