Toney e i "trucchetti" per essere infallibile dal dischetto
Lo stesso Toney, stuzzicato su questi suoi numeri incredibili dal dischetto, ai microfoni di Sky Sports ha spiegato: "Sinceramente non so dove tirerò finché non calcerò il pallone. I portieri mi parlano, cercano di entrarmi in testa e di distrarmi, ma io mi allontano e penso a cose diverse , come se fossi in spiaggia con un cocktail. Non guardo la palla o la porta perché non si muovono, quindi mi limito a camminare verso il pallone, calmo e sereno, e lo metto dall'altra parte". Tanta calma dunque, ma non solo. Il suo modo di calciare dal dischetto è stato oggetto di studio da parte di Geir Jordet, professore della Norwegian School of Sport Sciences. E sono emersi alcuni particolari non da poco: in primis il ruolo dei compagni, pronti ad opporsi, anche fisicamente, agli avversari che vogliono destabilizzare Toney, lasciando così al bomber l'unico pensiero di trasformare il penalty. Poi è lui a prendersi tutto il tempo necessario prima di tirare. Subito dopo il fischio, infatti, invece di precipitarsi sulla sfera, resta fermo per diversi secondi - ora sono circa sei -. Questo tempo è fondamentale, perché la sua decisione sulla battuta e sulla direzione dipende dal portiere. Nella breve rincorsa controlla i movimenti dell'estremo difensore, con il totale controllo visivo di quello che gli accade davanti. In questo modo Toney riesce quasi sempre a spiazzare il portiere avversario. Per quanto riguarda il tocco invece, si prepara con l'interno del piede che porta in avanti con l'interno completamente rivolto verso la porta. In questo modo rinuncia alla potenza, a vantaggio di una grande precisione. Ma nonostante gli avversari lo abbiano ormai studiato nei minimi dettagli, l'attaccante del Brentford continua a essere infallibile dagli 11 metri.