Conte, il Tottenham e il futuro: altro giro, altre parole di fuoco

Gli Spurs cercano una via d'uscita dopo le ultime delusioni in Premier, l'ex tecnico della Juve si sfoga: "Forse il mio inglese non è buono, provo a spiegarmi meglio. Il futuro? Può succedere di tutto"
Conte, il Tottenham e il futuro: altro giro, altre parole di fuoco© EPA

Il momento non è dei più semplici, con il Tottenham reduce da un punto nelle prime due partite di Premier post-Mondiale e un quinto posto in classifica a -13 dall'Arsenal capolista e pure con una partita in meno, che si presta a continue discussioni. Antonio Conte guarda oltre, il che nel suo caso significa non retrocedere di un millimetro da posizioni consolidate e che, negli occhi dei tifosi che lo conoscono bene, in fondo non stupiscono più di tanto. Dunque, vigilia di Crystal Palace-Spurs, l'ex capitano della Juventus poi condotta da allenatore a nuovi trionfi nel decennio scorso torna a parlare. E lo fa, al solito, senza peli sulla lingua.

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"L'esonero? Può succedere..."

Gli chiedono, tra le altre cose, un commento su un ipotetico progetto a lunga scadenza nel club del nord di Londra. E Conte risponde così: «Io mi sento davvero legato al Tottenham, sono felice qui, ho firmato un contratto per aiutare questa società a costruire e porre le basi del progetto. Poi durante il percorso possono succedere tante cose». E ancora, se non soprattutto: «Il club può esonerare l'allenatore oppure può accadere che si abbiano visioni differenti, o che si creino situazioni differenti. Se continuerò a far parte di questa società? Dipende da me e dal club».

Rimane? Non è detto

Conte accenna, evidentemente con un malcelato filo d'ironia, al fatto che «probabilmente il mio inglese non è così buono e talvolta fatico a farmi capire». Ma tant'è, il fatto che il tecnico non riesca a nascondere ciò che prova è palese: Antonio non è soddisfatto e se qualcosa si sta rompendo lo vedremo con il passare delle settimane. Contano, poi, i numeri: come quelli che certificano al 30 giugno 2023 la scadenza del contratto con il Tottenham, con un'opzione ballerina fino al 2024. Ballerina, nel senso di traballante visto che oltre Manica, ad oggi, nessuno è disposto a scommettere un pound sulla permanenza dell'ex ct della Nazionale. E chi desidera vedere Conte sulla panchina della propria squadra del cuore, vuoi per nostalgia vuoi per altri motivi (magari perché, al di là di qualche asperità caratteriale, Antonio è bravissimo a fare il suo mestiere...), aspetta al varco.

 

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Il momento non è dei più semplici, con il Tottenham reduce da un punto nelle prime due partite di Premier post-Mondiale e un quinto posto in classifica a -13 dall'Arsenal capolista e pure con una partita in meno, che si presta a continue discussioni. Antonio Conte guarda oltre, il che nel suo caso significa non retrocedere di un millimetro da posizioni consolidate e che, negli occhi dei tifosi che lo conoscono bene, in fondo non stupiscono più di tanto. Dunque, vigilia di Crystal Palace-Spurs, l'ex capitano della Juventus poi condotta da allenatore a nuovi trionfi nel decennio scorso torna a parlare. E lo fa, al solito, senza peli sulla lingua.

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