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MANCHESTER (LONDRA) - Pep Guardiola puntella la propria panchina al Manchester City. In settimana la batosta dell'eliminazione dalla Champions League (e con il titolo in Premier che sembra sempre più nelle mani del Chelsea di Antonio Conte) ha ridato fiato ai detrattori del manager e sono evidentemente in risposta a quelle critiche le sue parole pronunciate in vista del delicato match di campionato contro il Liverpool, domani all'Etihad Stadium. "Non mi sono mai sentito più solido al timone come in questo momento", ha assicurato l'ex Barcellona e Bayern rivelando di aver ricevuto un messaggio di sostegno dal presidente Khaldoon Al Mubarak subito dopo la sconfitta con il Monaco, mercoledì scorso. "Ovviamente, era deluso - ha precisato Guardiola -. Ma ha mostrato vicinanza a me e alla squadra, come sempre, ed io l'ho grandemente apprezzato. I giocatori potranno apprendere una bella lezione da questa eliminazione, ora vedremo come reagiranno sin dal prossimo impegno".
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L'INCONTRO CON MANSOUR - Guardiola ha poi fatto sapere di aver incontrato anche il proprietario del City, Sheikh Mansour, a fine febbraio. E che quel confronto, allo stesso modo, ha reso la sua posizione più forte di quanto sia mai stata al Barcellona o al Bayern Monaco, i due precedenti club da lui guidati. "Ho più forza di quanta ne abbia mai avuta nel mio ruolo di manager - ha ribadito -. Questa società ha iniziato un percorso sette anni fa ed io voglio esserne coinvolto sempre più, voglio fare la mia parte".