Tevez e la scelta di andare in Cina: la fine del romanticismo

Aveva lasciato la Juventus per tornare a casa, ma adesso è già pronto a partire di nuovo: gli 80 milioni offerti dalla Cina hanno preparato le valigie
Tevez e la scelta di andare in Cina: la fine del romanticismo© EFE

TORINO - Aveva lasciato la Juventus da campione. Lo scudetto vinto, la Coppa Italia alzata, la finale di Champions giocata. Solo il Triplete avrebbe potuto chiudere meglio l'ultimo anno europeo di Carlitos Tevez. Tante le soddisfazioni, i gol, l'affetto dei tifosi negli anni trascorsi con la maglia bianconera. La Juventus l'ha accolto, lui ha giocato come doveva, i tifosi l'hanno innalzato a dio dello Stadium, ma questo non è bastato: L'Apache voleva tornare a casa. Come un E.T. umano e un po' cresciuto, all'argentino mancava il Sudamerica, la sua patria e il Boca Juniors a cui si è unito nell'estate 2015. 

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ROMANTICISMO - I tifosi amano il calcio perché emoziona e quella di Tevez sembrava la scelta più romantica che un calciatore potesse prendere. Così la partenza per l'Argentina era stata accettata o, più che altro, compresa. Fino a poche settimane fa quando la Cina con i suoi milioni ha puntato lo sguardo sull'attaccante 32enne. Troppi soldi quelli che lo Shanghai Shenhua ha messo sul piatto delle trattative, tanti da far vacillare anche il patriottismo più romantico. Pare c'abbia pensato un po' Tevez prima di accettare il contratto da 80 milioni in due anni, ma alla fine ha ceduto.

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LE MOTIVAZIONI - La scelta asiatica ha però lasciato l'amaro in bocca a quei tifosi che più avevano capito la partenza per l'Argentina. Adesso, la virata ad Est dell'attaccante, suona come un tradimento. Alcuni comprendono l'aver ceduto all'allettante offerta, altri continuano a mal digerire quella che considerano una mancanza di rispetto. Chissà se l'Apache commenterà la sua scelta. Adesso sappiamo solo che la decisione è stata presa e che giudicare dal di fuori è sempre fin troppo facile. L'attaccante aveva infatti espresso le sue perplessità in merito al continuare nel campionato argentino. "Troppe pressioni" aveva dichiarato, tanto da aver meditato il ritiro. La scelta asiatica non deve quindi sorprendere più di tanto, non solo per i soldi, magari anche lui ha scelto la Cina come suo personale cimitero degli elefanti.

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