Serie A Milan, Galliani tifa Inzaghi, Berlusconi Spalletti

Calano drasticamente le quotazioni di Montella: per liberarsi dalla Fiorentina serve pagare una clausola di sei milioni
MILANO - Che Silvio Berlusconi si fosse stancato di vedere Clarence Seedorf sulla panchina del Milan lo si era capito da tempo. Le prossime due giornate saranno le ultime dell’ex numero 10 sulla panchina del Milan ma in via Aldo Rossi e ad Arcore sono già in atto le manovre per trovare il suo successore. Berlusconi, in un recente intervento radiofonico, ha annunciato che la decisione verrà presa alla fine del campionato, all’interno di un Consiglio d’amministrazione che, al momento, non è stato ancora fissato. Ma se Seedorf, dal 19 maggio, rappresenterà il recente passato, c’è una rosa di candidati pronti ad erigersi al ruolo di presente e futuro della panchina milanista. I nomi che, al momento sono in pole position, sono quelli di Filippo Inzaghi e Luciano Spalletti.

PERCHE’ SUPERPIPPO - L’attuale allenatore della Primavera, che quest’anno ha riportato il trofeo di Viareggio in rossonero ma che è anche uscito dai play-off per accedere alle final eight scudetto, è una sorta di predestinato. Nella notte che portò in dote l’esonero di Allegri dopo la debacle con il Sassuolo, Inzaghi fu per qualche ora l’allenatore del Milan salvo poi essere superato da Seedorf. Ma a non convincere fu il no secco e perentorio con il quale Galliani e Berlusconi si opposero al suo approdo sulla panchina del Sassuolo al posto dell’esonerato (e poi richiamato) Di Francesco. La settimana prossima Inzaghi avrà un incontro con Galliani dal quale dovrà uscire qualcosa d’importante. Lo stesso ad dell’area sportiva è il suo primo sponsor e sarebbe anche una soluzione low cost, a livello contrattuale, in quanto il suo accordo attuale prevede come scadenza il 30 giugno 2016. Inoltre, secondo indiscrezioni, sarebbe il candidato preferito dal nucleo italiano dello spogliatoio, in forte frizione con Seedorf.

SILVIO VOTA SPALLETTI - Luciano Spalletti è l’alternativa più importante e concreta al nome di Inzaghi. Dopo l’esonero dallo Zenit San Pietroburgo, il tecnico di Certaldo sta osservando i movimenti dei vari club, tra i quali il Milan. Silvio Berlusconi rimase incantato dal gioco della Roma spallettiana e lo stima da tempo tant’è che in passato ci furono più di un contatto per portarlo sulla panchina milanista. Il contratto che lo lega allo Zenit però è ancora in essere e, attualmente, i russi sono un po’ restii a liberarlo. Quest’opzione però è anche quella che costa di più per due motivi: l’ingaggio del tecnico, che in Russia prendeva 4 milioni di euro, e l’organico, in quanto Spalletti, difficilmente, si accontenterebbe di giocatori che non gli garbano, per dirla alla sua maniera. I contatti con Galliani, nei giorni scorsi, sono tornati caldi e la sua candidatura porterebbe al Milan un grosso bagaglio d’esperienza e anche nuove metodologie di allenamento visto che il suo gioco prevede sì lo spettacolo ma anche ritmi molti alti.

MONTELLA IN RIBASSO - Nel borsino milanista, sono in discesa le quotazioni di Vincenzo Montella. Nonostante le frizioni con una parte della società viola, l’allenatore viola ha un contratto blindato fino al 30 giugno 2017 con una clausola rescissoria fissata a 6 milioni di euro. Un ostacolo ostico da superare se consideriamo come si è mosso il Milan nelle ultime sessioni di mercato. Infine, i rapporti tra via Aldo Rossi e la dirigenza viola, Pradé a parte, non sono certamente tali da poter ipotizzare un eventuale accordo al ribasso per liberare Montella.


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