Juve, da Iturbe a Vidal. Summit di mercato con Conte

I programmi di ieri prevedevano per Marotta incontri con Toro e Verona a Milano per Quagliarella e Iturbe: tutto rinviato
TORINO - Altro che normale: è stata campale, la giornata della Juventus. Piani stravolti. Fino a prova contraria, i vertici del club bianconero avevano ben altri programmi, nonostante il raduno della squadra a Vinovo. Invece ieri hanno fatto saltare in aria appuntamenti e blitz fuori regione. Per dire: Marotta avrebbe dovuto spostarsi a Milano per incontrare i dirigenti del Verona (per Iturbe e/o Quagliarella) e il presidente del Torino (per Quagliarella e basta). Niente, tutto rinviato, compatibilmente anche con gli impegni altrui. Ohibò: ma che è successo?

DUE SETTIMANE DI SILENZI - Dai piani alti del club bianconero si espandeva (al solito) tranquillità, fiducia e serenità, in serata. Normalità, per l’appunto. Peccato che da altri fronti i ritratti che sono stati dispensati narravano di un allenatore inquieto, sempre più inquieto: Conte. E di uno stato maggiore - quello della Juventus - che in extremis ha deciso di trasferirsi in blocco a Vinovo per discutere con il tecnico. L’ad, ma non solo. In testa il presidente Agnelli. Al loro fianco, il ds Paratici. Riferiscono che i contatti diretti tra Conte e i vertici dei bianconeri si erano volatilizzati, nelle ultime due settimane. Formalmente, per una forma di rispetto nei confronti dell’allenatore stesso, in vacanza prima di infilarsi nel tunnel di una stagione nuovamente lunga e stressante. Con quante luci all’uscita, si vedrà. Alle spalle, tre scudetti e due Supercoppe: e i record portano per forza a un panegirico. Ma solo del pane, si è discusso ieri. E del companatico. Di Vidal e Iturbe. Di Cuadrado e Morata. Di Lichtsteiner e Rabiot. Del cileno, soprattutto. Perché è lui (in assenza di svolte straordinarie per Pogba) il vero nodo, se si vuole ridurre i complessi rapporti tra Conte e la società bianconera in un solo nome, in una sola vicenda di mercato, in un caso emblematico: lo impone la cifra tecnica del giocatore. L’allenatore aveva preteso, a suo tempo, la permanenza di Vidal a Torino, insieme con quella del francese. E quando a maggio il filo che lo legava alla Juventus sembrava giunto a un niente dallo spezzarsi, con la conferma del suo ruolo (ma senza il rinnovo del contratto in scadenza nel 2015) giust’appunto la permanenza di Vidal e Pogba era stata promessa a Conte. A meno che: a meno di volontà diverse, ostentate dai giocatori stessi; e di offerte ineludibili. Non ignorabili, cioè, da un club che continua a sfornare bilanci in rosso. Bilanci oltretutto peggiorati, negli ultimi 12 mesi, rispetto alla stagione 2012-2013. L’assalto in corso che lo United sta conducendo per artigliare il cileno si staglia in questo recinto: il giocatore fa gli occhi dolci ai Red Devils, pur senza architettare battaglie per andarsene; e da Manchester palesano offerte superiori ai 40 milioni. Eccolo, il busillis. Che fare, ordunque?


Marco Bonetto
Guido Vaciago



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