© Foto PegasoTORINO - Il mercato di riparazione del Toro resta in fase di stallo. Tanti nomi sono circolati in queste settimane per andare a colmare le lacune del gruppo a disposizione di Giampiero Ventura: attacco e centrocampo, come aveva sottolineato lo stesso presidente Urbano Cairo in un’intervista a fine 2014, hanno necessità di essere rinforzati per affrontare al meglio - Coppa Italia esclusa perché i granata sono stati nel frattempo eliminati - campionato ed Europa League. Invece, per ora, è arrivato soltanto Maxi Lopez in qualità di sostituto di Marcelo Larrondo, che nelle gerarchie d’attacco granata non era esattamente in pole position insieme con Vitor Barreto.
FORMULE E VOLONTA' - Per ingaggiare giocatori non servono neppure tantissime risorse immediate, visto che la formula che si è propagata nel calcio italiano con la velocità del virus influenzale in inverno è quella del prestito con diritto di riscatto: si compra ora e poi si paga a cominciare dall’estate, come sta facendo per esempio l’Inter. Serve invece trovare un accordo non soltanto con la società proprietaria del cartellino, ma pure con il giocatore che dovrebbe indossare la maglia granata. E in queste tre settimane sono tanti i no che il Torino ha dovuto incassare su un fronte e sull’altro: soltanto in un caso è stato il club di Cairo a pronunciarlo, quel no, stoppando l’arrivo di Mauricio Pinilla. L’attaccante cileno, in uscita dal Genoa, è stato per dieci giorni - a ridosso di Capodanno - in sospeso tra Toro e Atalanta: i nerazzurri si erano mossi per prima, ma i granata li avevano scavalcati nelle preferenze del giocatore, che avrebbe voluto venire a Torino perché avrebbe avuto la possibilità di giocare in Europa. Alla fine, i granata si sono tolti dalla corsa non ritenendolo adatto al gioco di Ventura.
SCARSO APPEAL - Da quel momento in poi, sul fronte attacco, il Toro è stato invece respinto da Osvaldo, Destro e Giovinco. Con il senno del poi, si è capito il motivo del bianconero, recalcitrante a transitare sull’altra sponda del Po per motivi non solo di bandiera: ha siglato un accordo per trasferirsi in estate al Toronto per una montagna di milioni di dollari. L’interista e il giallorosso, invece, non ritengono il club granata una big e quindi di fatto non prendono in considerazione la destinazione. Con una postilla per Destro: anche la società, o meglio il tecnico Garcia, non è così convinto a lasciare andare via il bomber. E quando non c’è il no del giocatore, subentra quello delle società. Respinto al mittente il sondaggio compiuto per Fabio Borini, il 23enne attaccante del Liverpool. Più complessa la trattativa con il Napoli per Duvan Zapata: il club partenopeo, interessato a Matteo Darmian, vorrebbe inserire l’esterno azzurro nell’accordo, però il presidente Cairo non intende cedere il suo pupillo a gennaio.
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© RIPRODUZIONE RISERVATAFORMULE E VOLONTA' - Per ingaggiare giocatori non servono neppure tantissime risorse immediate, visto che la formula che si è propagata nel calcio italiano con la velocità del virus influenzale in inverno è quella del prestito con diritto di riscatto: si compra ora e poi si paga a cominciare dall’estate, come sta facendo per esempio l’Inter. Serve invece trovare un accordo non soltanto con la società proprietaria del cartellino, ma pure con il giocatore che dovrebbe indossare la maglia granata. E in queste tre settimane sono tanti i no che il Torino ha dovuto incassare su un fronte e sull’altro: soltanto in un caso è stato il club di Cairo a pronunciarlo, quel no, stoppando l’arrivo di Mauricio Pinilla. L’attaccante cileno, in uscita dal Genoa, è stato per dieci giorni - a ridosso di Capodanno - in sospeso tra Toro e Atalanta: i nerazzurri si erano mossi per prima, ma i granata li avevano scavalcati nelle preferenze del giocatore, che avrebbe voluto venire a Torino perché avrebbe avuto la possibilità di giocare in Europa. Alla fine, i granata si sono tolti dalla corsa non ritenendolo adatto al gioco di Ventura.
SCARSO APPEAL - Da quel momento in poi, sul fronte attacco, il Toro è stato invece respinto da Osvaldo, Destro e Giovinco. Con il senno del poi, si è capito il motivo del bianconero, recalcitrante a transitare sull’altra sponda del Po per motivi non solo di bandiera: ha siglato un accordo per trasferirsi in estate al Toronto per una montagna di milioni di dollari. L’interista e il giallorosso, invece, non ritengono il club granata una big e quindi di fatto non prendono in considerazione la destinazione. Con una postilla per Destro: anche la società, o meglio il tecnico Garcia, non è così convinto a lasciare andare via il bomber. E quando non c’è il no del giocatore, subentra quello delle società. Respinto al mittente il sondaggio compiuto per Fabio Borini, il 23enne attaccante del Liverpool. Più complessa la trattativa con il Napoli per Duvan Zapata: il club partenopeo, interessato a Matteo Darmian, vorrebbe inserire l’esterno azzurro nell’accordo, però il presidente Cairo non intende cedere il suo pupillo a gennaio.
Bo-Salvetti
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