Salah e Morata uniti dall’Italia divisi dai diritti

Dal riscatto pro viola alla “recompra” del Real . Fiorentina e Juve: grandi manovre per blindarli
Salah e Morata uniti dall’Italia divisi dai diritti© LaPresse
TORINO - Per amore e per soldi. Uniti dall’Italia, spaccati dai diritti. Uniti da un campionato che ha concesso loro la possibilità di decollare con continuità, divisi dalle opzioni che investono il futuro e obbligano i loro club alle grandi manovre per blindarli. Da Salah a Morata, la storia si smembra e si ricompone in un groviglio di esultanze e speranze, appoggiate su piattaforme che si stanno riempendo di soldi, tanto quanto macchine di vittorie e di denaro sono l’egiziano e lo spagnolo.

LA VIA IN BIANCONERO - È curioso, e in fondo anche paradossale. Perché la Fiorentina vanta un diritto di acquisto per Salah, al momento in prestito dal Chelsea, ma così lontano nel tempo (nel 2016) da rendere pericolosa l’attesa. E perché la Juve rischia di subire un diritto altrui, quello del Real Madrid (l’ormai celebre “recompra”, anch’esso incastrata nell’estate del 2016), ma a sua volta non così blindato come può sembrare. «Quando si parla di giocatori di livello tanto importante, la loro volontà finisce per contare più delle clausole», spiegava qualche giorno fa l’avvocato Bozzo, uno degli agenti di Morata. Perché «anche un club potente come il Real non spenderebbe mai 30 milioni di euro per cercare di riportare a casa un giocatore che non vuole trasferirsi e rinnovare il contratto», era la spiegazione successiva. Sintetica, ma acuta. E la prima mossa della società bianconera è appoggiarsi per l’appunto sulla voglia di Morata di restare a Torino a lungo termine, nonché sull’astio che l’attaccante prova ogni qual volta ripensa a come Ancelotti in particolare e il Real in generale l’hanno trattato e scaricato, a suo tempo. Se la Fiorentina ha la necessità di evitare che Salah faccia le uova a Firenze per poi promettersi a un grande club europeo, foss’anche lo stesso Chelsea, in barba ai diritti di riscatto dei viola, la Juventus deve percorrere la strada opposta: e fare in modo che il diritto del Real evapori progressivamente nei fatti, se non sulla carta. Gli 11 gol stagionali in 34 presenze innalzano Morata a spalla ideale di Tevez: nei numeri, nell’intesa tattica, nelle potenzialità ancora da coltivare. L’Alvaro spagnolo brucia le mani a chi non ce l’ha. Marotta: «Morata è il nostro futuro».

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