Torino, il rebus cessioni. E Ventura valuta…

Darmian, Maksimovic, Glik e Bruno Peres sono inseguiti da club italiani e stranieri. Difficile riuscire a trattenerli tutti anche a causa delle elevate richieste di ingaggio
Torino, il rebus cessioni. E Ventura valuta…© LaPresse
TORINO - L’assalto ai gioielli granata è già partito. E se è vero che il presidente Urbano Cairo e i suoi collaboratori cercano di resistere il più possibile alle continue offerte in arrivo dall’Italia e dall’estero, è altrettanto vero che tenere controvoglia chi è intenzionato ad andarsene è un’impresa quasi impossibile. Perché il grosso problema che si crea in un club di media forza non è tanto rifiutare una proposta importante per un singolo giocatore (se un club ha i conti a posto come quello granata mica è obbligato a vendere) ma soddisfare sotto il profilo economico le richieste di quel determinato giocatore. Già perché se un calciatore, tramite il proprio procuratore, chiede il triplo o il quadruplo dell’ingaggio fino ad allora percepito, è chiaro che si crea un problema che va a ricadere sul bilancio stagionale. E allora è meglio cedere quel giocatore, anche se a malincuore.

I NODI DA SCIOGLIERE - Il problema è che, quest’anno, i giocatori appetiti sono quasi tutti appartenenti a uno stesso reparto, quello difensivo, che poi è stato ed è la vera forza del collettivo venturiano. Matteo Darmian, Kamil Glik, Nikola Maksimovic e Bruno Peres sono nel mirino di club stranieri e nostrani e tutti percepiscono ingaggi sì in linea con la politica gestionale del Torino, ma molto inferiori al loro valore di mercato e alle cifre che percepirebbero in società soprattutto inglesi o tedesche ma anche nelle big italiane. Di qui la montagna che dovrà scalare il presidente Cairo se vorrà trattenere questi giocatori. E le strade saranno due: alzare il monte ingaggi oppure farli partire cercando di ricavare il più possibile da ciascuna cessione. A tutto questo si aggiunge poi un’altra problematica. Già, perché Giampiero Ventura accetterà di restare ancora in granata se la società si priverà di gran parte dei propri assi? Nemmeno si potrà parlare di proseguimento del progetto, semmai di un nuovo progetto con altri protagonisti. Ma Ventura avrà ancora voglia di ricominciare da zero? I miracoli riescono una volta, due volte, mica sempre... Inoltre l’esperienza dello scorso anno ha insegnato che i dirigenti granata normalmente reinvestono parte del ricavato sul mercato su giovani speranze da far crescere e quasi mai in giocatori affermati (Quagliarella è un’eccezione, ndr). Ripartire di nuovo quasi da zero per Ventura non sarebbe una prospettiva allettante e questo il Torino lo sa. Ma perdere anche Ventura - cercato dal Cagliari e non solo - alla società granata conviene? 

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