© www.imagephotoagency.itINVIATI DA ROMA - Il summit è stato programmato per la tarda serata di ieri e le conseguenze non sarebbero poi così negative, per la Juventus. Edinson Cavani non si è avvicinato ai bianconeri, ma alcuni segnali lasciano pensare che l'affare si possa imbastire. Perché l'incontro previsto nella notte a Parigi fra i due emissari del club campione d'Italia e l'entourage dell'attaccante del Paris Saint-Germain può rappresentare un primo step, fermo restando che la famiglia Al Khelaifi continua a ritenere incedibile il Matador. Però all'ombra della Tour Eiffel sarà sicuramente arrivata l'eco dei contatti di questi giorni caldissimi, col bomber uruguaiano costantemente informato. Uno che, secondo chi lo conosce bene, pur di guadagnare ciò che chiede sarebbe disposto a tutto, anche ad alzarsi dal tavolo e salutare freddamente la compagnia. Ecco perché non si può parlare né di intese già siglate, né di preaccordi anche solo verbali. E' tutto in divenire.
LA PROPOSTA - Intanto la Juve si gode alcune certezze. La prima: l’uruguaiano ha aperto all'opportunità di tornare in Italia, accarezzando quel progetto bianconero che non potrà non definirsi vincente (altrimenti non avrebbe neppure dato udienza a chi lo sta corteggiando da anni, privilegiando le munifiche offerte di Atletico Madrid e Manchester United). La seconda: Beppe Marotta ha non solo l'intenzione, ma anche la forza di trattenere quel colosso di denaro che risponde al nome di Paul Pogba, appetito dall'emiro (ma anche da Barcellona e Real Madrid, su tutti). E solo dopo aver ottenuto un sì da parte dell'entourage di Cavani, per i vertici juventini sarebbe più agevole riaprire un canale col Psg, serrato a seguito dell'affaire Coman.
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