Milan, da Darmian a Ibra:<br /> i nomi per stupire Ancelotti

In ballo anche Falcao e i migliori giovani taliani
Milan, da Darmian a Ibra:
i nomi per stupire Ancelotti© REUTERS

MILANO - Il piano per convincere Carletto Ancelotti a tornare al Milan, sei anni dopo la sua ultima stagione sulla panchina rossonera, non può certo basarsi su una semplice telefonata, seppur gradita assai, di Silvio Berlusconi. E’ stata, certamente, una tappa obbligata nel tentativo di riavvicinamento: testimonia non solo come l’idea arrivi dall’alto, ma che dall’alto abbia già anche avuto il beneplacito. Senza tanti giri di parole, senza tante ipotesi. Se si muove Berlusconi in persona, significa che davvero il Milan ha deciso di puntare su di lui. Ma questo, come detto, da solo non basta. Anche perché il sospetto che sia una manovra elettorale non manca mai.

IL PREGRESSO - Ancelotti appartiene a quei tecnici che hanno fatto poca gavetta. Solo alla Reggiana, la sua prima squadra di club, Carletto si è trovato calato in una realtà nella quale la vittoria era considerata un’opzione, non un obbligo. Anche se in realtà, lui la vittoria la ottenne ugualmente visto che conquistò immediatamente la promozione in serie A. Le squadre successive, dal Parma di Crespo e Chiesa, Thuram e Zola (poi andato via), Dino Baggio e e Sensini, alla Juventus di Del Piero e Buffon, di Zidane e Fonseca, erano non solo costruite per vincere, ma con una base solida di giocatori esperti ed affermati. Come pure lo era il Milan, con il quale Ancelotti raccolse finalmente i suoi primi successi in panchina, dopo una serie eccessiva di secondi posti. E lo erano, attrezzate ed esperte, anche le squadre successivae con le quali ha continuato a vincere: il Chelsea, il Paris Saint Germain, il Real Madrid.

NOVIZIO - Il lavoro che lo attenderebbe al Milan, dunque, per lui sarebbe davvero inedito. Ecco dunque, che il progetto tanto sbandierato di ItalMilan non può essere sufficiente per stuzzicare l’interesse di Carletto che, a 56 anni, non ha un solo motivo per ripartire da zero. Il richiamo della nostalgia può diventare irresistibile solo se alla nostalgia si abbinasse un progetto interessante e vincente. Ed è su questo che il Milan si è messo al lavoro.

ITALMILAN - Oltre a tenere un gruppo consolidato di italiani (Abate, De Sciglio, Montolivo, Bonaventura, El Shaarawy, forse Cerci), Galliani si sta guardando attorno per regalare al nuovo tecnico (meglio ancora se sarà Ancelotti) altri azzurri di talento. Per Immobile è già stato fatto un sondaggio con i procuratori, mentre da mesi si lavora sottotraccia per Darmian. Non sono segreti gli apprezzamenti per Baselli, Bertolacci e Valdifiori, metre Josè Mauri è ormai a meno di un passo.

Alberto Pastorella

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