E’ derby milanese per Kondogbia. Galliani sprinta, Mancini telefona

Il blitz dell’ad rossonero per trattare con il Monaco ha portato alla prima rappresaglia dell’Inter che ha incontrato il procuratore di Kolarov
E’ derby milanese per Kondogbia. Galliani sprinta, Mancini telefona© www.imagephotoagency.it

MILANO - Galliani piomba a Montecarlo (a braccetto con Nelio Lucas) per Kondogbia? Ausilio incontra Sergio Berti, procuratore di Kolarov, obiettivo del Milan su espressa indicazione di Sinisa Mihajlovic. La Milano calcistica sarà pure alleata nel tentare di abbattere il totem bianconero pluriscudettato, però - come sempre accaduto - le schermaglie di mercato nei mesi estivi sono all'ordine del giorno. Il colpo grosso può farlo Galliani che, grazie all'alleanza stretta con la Doyen Sports (emblematico il comunicato sul loro sito: «Non vediamo l'ora di lavorare con uno dei più grandi club italiani»), ha messo le mani su Kondogbia sorpassando a doppia velocità l'Inter. Trattativa aperta, apertissima come dimostra l'indiscrezione raccolta dall'Equipe, in base a cui Roberto Mancini avrebbe personalmente provveduto a telefonare al ragazzo per illustrargli il progetto nerazzurro. L'inserimento del Milan ha preoccupato l'allenatore nerazzurro per un paio di buoni motivi: il primo è rappresentato (ovviamente) dall'alleanza tra il Milan e Doyen, il secondo deriva dal fatto che l'Inter, avendo molti fronti aperti, rischia di farsi trovare spiazzata quando la trattativa entrerà nella fase decisiva. Ausilio il suo, a dire il vero, l'aveva fatto incontrando alla Pinetina il procuratore e il fratello di Kondogbia (strappando un sì alla proposta nerazzurra) prima che l'accelerazione nella trattativa per la cessione del 48% delle quote tra Silvio Berlusconi e Bee Taechaubol complicasse il tutto. Come spesso accade in queste occasioni, l'unico a godere è il terzo incomodo, ovvero il Monaco che parte da una base d'asta di 30 milioni ed è pronto a incassare una bella plusvalenza avendo già ampiamente ammortizzato i 20 milioni spesi nell'agosto 2013 per pagare la clausola rescissoria posta dal Siviglia sul cartellino del centrocampista che, non va dimenticato, era stato indicato da Andrea Stramaccioni tra i possibili rinforzi per la sua Inter prima che Massimo Moratti provvedesse ad esonerarlo.

M'BIA, DENTRO O FUORI - Al blitz compiuto lunedì da Galliani e Nelio Lucas a Montecarlo, ha fatto da contraltare l'incontro in sede all'Inter tra Ausilio e il procuratore di Kolarov, esterno segnalato da Mihajlovic all'ad rossonero. La riunione si è chiusa con una fumata grigia perché l'ex laziale, oltre ad avere ancora un contratto lungo al City, prende 6 milioni, un'enormità che non lascia molti margini di manovra. Inter che, parallelamente, ha puntellato i vari piani B a Kondogbia (che a sua volta era una seconda scelta dopo Touré...). Considerato che pure il sondaggio per Imbula (rivelazione quest'anno a Marsiglia) è stato infruttuoso (offerta di 18 milioni a fronte di una richiesta di 30), è stato bloccato Stephane M'Bia, svincolato dal Siviglia, che ha detto sì alla proposta di un triennale a 2,5 milioni ma che ha pure in mano un'offerta del Trabzonspor: strana la vicenda del camerunese che già un'estate fa era stato vicinissimo all'Inter senza afferrare l'opportunità a causa di richieste giudicate oltremodo esose da Ausilio (compreso un ricco bonus alla firma che pare gli venga garantito dal Trabzonspor). Un anno dopo, M'Bia è tornato a bussare la porta dell'Inter, ha fatto molta anticamera per espiare le sue colpe e, alla fine, è stato giudicato "abile" dai nerazzurri. Però, anche questa volta, il matrimonio potrebbe non consumarsi: l'entourage del giocatore ha dato un ultimatum al club nerazzurro aspettandosi per oggi una risposta. Se sarà positiva, M'Bia arriverà a Milano per visite mediche e firme, altrimenti prenderà la strada della Turchia.

Stefano Pasquino

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