Buffon: «Pirlo? Vuole capire se cavalca ancora l'onda»

Il portiere della Juve e della Nazionale: «Ha ancora tanto da dare al calcio»
Buffon: «Pirlo? Vuole capire se cavalca ancora l'onda»

ROMA - Da Berlino con veleno. L'ultimo atto ufficiale del calcio italiano nella stagione - la partita con la Croazia, prima dell'amichevole col Portogallo - offre a Gigi Buffon e agli juventini reduci dalla finale Champions l'occasione di rifarsi. "Apprezzo Bonucci che dice che non vuol guardare la medaglia d'argento della finale - spiega il portiere della nazionale - è segno di mentalità vincente. Ma io, dall'alto della mia età, la penso all'opposto: la guarderò sempre, quella medaglia. E il simbolo del nostro lavoro, della capacità di arrivare fin lì e senza essere i più forti. La guarderò, e ne trarrò il veleno giusto per giocare altre partite importanti". Croazia-Italia non è proprio a quel livello, l'unico punto di contatto è Rakitic che a Buffon ha segnato il primo gol Barcellona. Però il n.1 azzurro assicura che lui come i compagni bianconeri "hanno messo alle spalle quella serata, con le sue scorie: la fortuna in questi casi è giocare subito un'altra partita, e per di più importante".

PIRLO - Su tutti però aleggia il dubbio Pirlo: davvero quelle lacrime non erano di addio? "Non ho colto da parte sua una volontà del genere - racconta Buffon - Però credo stia riflettendo: vorrà capire se ha ancora la possibilità di lanciare questa sfida a se stesso, se può cavalcare l'onda. Gli servirà qualche giorno di meditazione e poi capirà". Conte invece rinvia il problema su come comportarsi, se come sembra possibile Pirlo dovesse andare a giocare dall'altra parte dell'Oceano. Si torna in ogni caso a parlare di Berlino. "Io da pallone d'Oro? Avessi vinto, sì. Così resta una stagione importante, e mi merito una nomination", dice Buffon a RaiSport.

LA CROAZIA - Domani intanto si gioca a porte chiuse. "Per me giocare senza pubblico è la morte certificata del calcio - dice Buffon - Sarà un problema anche perchè i seggiolini sono bianchi, il pallone dell'identico colore e per un portiere è un rischio. Ma se sbaglio, sarò solo colpa mia. E in ogni caso, l'errore dell'andata su Perisic me l'ero già dimenticato... spero solo di non ripeterlo". Invito subito raccolto con un sorriso da Conte: "Ecco appunto, non ripetiamolo...".

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