Toro, Jorginho per la regia. Vecino per gli assalti

Con l’arrivo di Acquah è scattato il piano per alzare il tasso tecnico in mezzo al campo
Toro, Jorginho per la regia. Vecino per gli assalti© LaPresse

TORINO - L'operazione piedi fini è scattata. La rivoluzione del centrocampo granata ha una filosofia di base ben precisa, migliorare la qualità dei propri interpreti attraverso una strada semplice da seguire grazie a una “cartellonistica” chiara e inequivocabile: acquistare giocatori dalla tecnica di base eccellente e provare a confermare solo chi ha davvero convinto per le proprie capacità. Che il reparto fosse ridotto ai minimi termini era cosa nota visto che sino all’altro giorno erano appena due i tesserati a disposizione per il prossimo ritiro che avrà come pre-raduno l’appuntamento dell’8 luglio a Torino: Giuseppe Vives e Alessandro Gazzi. Non è un caso che il secondo colpo granata sia stato il potente Acquah, centrocampista di piede destro in grado di offrire sì tanta corsa e fisicità ma anche una discreta capacità palla al piede. Non soltanto dunque un elemento adatto a distruggere il gioco degli avversari ma anche a impostare con una buona facilità di controllo palla e importanti accelerazioni: una, due stagioni fa, costò al Torino il calcio di rigore che permise al Parma di pareggiare allo stadio Olimpico. Ma come si diceva, l’ex doriano non basta a colmare da solo le lacune che al momento caratterizzano ancora il reparto della mediana. Che, al netto della piega che prenderanno le operazioni legate alla comproprietà di Marco Benassi tra Torino e Inter e il riscatto e controriscatto tra Torino e Napoli per Omar El Kaddouri, vedrà arrivare sotto la Mole un altro paio di centrocampisti. Per la precisione almeno un regista e una mezzala.

IL CERVELLO - Dopo aver visto sfumare la possibilità di ingaggiare l’ormai ex empolese Mirko Valdifiori, finito al Napoli dove ritroverà in panchina Maurizio Sarri de parteciperà all’Europa League, il ds Gianluca Petrachi si è rimboccato le maniche per consegnare a Ventura un giocatore all’altezza, capace di interpretare al meglio il delicato ruolo di fulcro del gioco torinista. Serve un calciatore molto abile tatticamente, quindi sensibile nel sapere capire al volo quando è il caso di spingere oppure coprire la difesa, per cui l’orientamento è quello di rivolgersi verso un regista con una esperienza giudicata almeno sufficiente. Al momento sono in due a giocarsi il maggior gradimento torinista: Jorginho, che è ancora a metà tra Napoli e Verona ma la comproprietà si deve risolvere entro giovedì, e l’atalantino Luca Cigarini. Tenuto conto che la richiesta per entrambi parte intorno ai 7 milioni, la differenza sta nell’età: l’italo-brasiliano ha 23 anni, il nerazzurro sei in più. A connotare in maniera ancora più marcata le due situazioni il fatto che mentre con l’Atalanta l’operazione sarebbe lineare, quella col partenopeo si porterebbe dietro anche la richiesta del Napoli per Darmian e l’appeal che Zapata continua ad avere nei confronti del Torino. In realtà c’è anche una terza via, e sarebbe quella che porta a Cirigliano, non confermato due stagioni fa dal Verona dopo che in realtà gli aveva offerto poche possibilità di esprimersi nel suo vero ruolo, quello di “volante”. Difficile però pensare che Ventura accetti di consegnare le chiavi del proprio gioco a un 23enne che non ha convinto in serie A.

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