<span style="letter-spacing:0px">Mandzukic: grande acquisto Juve. Ecco come gioca il nuovo bomber</span>

L'attaccante probabilmente stupirà molti tifosi della Juventus, che hanno accolto il suo approdo in bianconero con un’ombra di scetticismo
Mandzukic: grande acquisto Juve. Ecco come gioca il nuovo bomber© www.imagephotoagency.it

TORINO - Mario Mandzukic rivoluzionerà il modo di attaccare della Juventus e sembra saperlo benissimo Massimiliano Allegri che, giustamente, non lo considera un alter ego di Carlos Tevez, ma medita cambiamenti. Mario Mandzukic probabilmente stupirà molti tifosi della Juventus, che hanno accolto il suo approdo in bianconero con un’ombra di scetticismo, strettamente legato al grigiore degli ultimi mesi madrileni del croato e al fatto che il suo è un nome poco alla moda nel volubile mondo del calciomercato e dei suoi appassionati. Mario Mandzukic sarà determinante nella prossima Champions League, in cui la Juventus potrà contare sulla sua esperienza e sulle sue caratteristiche particolarmente “europee” per dare l’assalto al sogno di riprovarci nella finale di Milano. Beppe Marotta ha comprato gol per la Coppa, sfruttando circostanze generali particolarmente favorevoli in una replica dell’affare Tevez di due anni fa.

DUTTILE - Mario Mandzukic ha appena compiuto 29 anni e arriva dall’unica stagione spagnola con l’Atletico Madrid che l’aveva pagato 22 milioni al Bayern Monaco per sostituire Diego Costa, venduto al Chelsea. Un inizio sparato, con il gol al Real Madrid nella finale di Supercoppa di Spagna, e venti gol complessivi, segnati tutti fino a febbraio, quando è andato in crisi, anche tattica. Complesso e non idilliaco il rapporto con Diego Simeone, nonostante il tecnico lo abbia sempre difeso, continuando a parlarne benissimo. Qualche mese senza gol ai bomber qualche volte capita e Mandzukic non è nuovo a periodi in cui non la butta dentro. Va detto, per contro, che il suo contributo nelle partite in cui non fa gol resta concreto e importante, grazie alla sua estrema duttilità tattica, arma che sicuramente verrà sfruttata nella Juventus, dove potrà fare coppia virtualmente con chiunque del reparto.

QUELLA VOLTA… - Mario Mandzukic è, infatti, un centravanti che, nonostante la stazza (1.88 per 84 kg) sa essere molto mobile e svariare su tutto il fronte. Ne sa qualcosa la Juventus che lo conobbe nella famosa partita dell’Allianz Arena: quando si infransero i sogni Champions League della prima campagna europea di Conte e il croato impegnò Barzagli, Bonucci e Chiellini quasi contemporaneamente, facendo il tergicristallo e aprendo spazi per gli inserimenti dei centrocampisti e delle ali del Bayern. In quella stessa partita fu decisivo il suo pressing altissimo che devastò l’impostazione del gioco juventino: per Bonucci, per esempio, diventò presto un incubo trovarsi pressato davanti alla sua area, con tutte le linee di passaggio verso Pirlo chiuse e questo “immobilizzò” tutta la squadra. E per realizzare la mossa tattica dell’astuto Heynckes fu determinante la capacità difensiva di Mandzukic che si prestò a una partita di sacrificio. Per contro, nella gara di ritorno allo Satdium, impostata in modo del tutto differente da Heynckes che si aspettava l’arrembaggio disperato della Juventus e quindi schierò un Bayern più pronto alle ripartenze, nel quale Mandzukic sembrava un altro giocatore: finalizzatore e contropiedista, nonostante la velocità non sia esattamente una delle sue caratteristiche migliori. E in quel caso punì Buffon con un gol “da appostamento in area”, perché Mandzukic sa fare anche quello, ovvero il centravanti grande e grosso che spadroneggia in area, pronto a colpire di testa o allungare il piedone con fiuto quasi (e sottolineiamo il quasi) da Trezeguet.

TRE IN UNO - La Juventus, insomma, ha comprato tre attaccanti in uno e Allegri dovrà essere bravo a sfruttare il trasformismo e la grande generosità di Mandzukic. Perché il croato va coccolato e istruito e se non scatta la scintilla con l’allenatore può anche diventare un problema: è accaduto con Pep Guardiola che ne ha sancito il divorzio dal Bayern Monaco dopo un anno di incomprensioni tattiche e attriti. Ma l’allenatore spagnolo, si sa, ha sempre un rapporto controverso con i centravanti e Mandzukic, per quanto atipico, rientra in pieno nella categoria. Non dovrebbe avere nessun problema con Allegri che, per altro, ne ha approvato in pieno l’acquisto. Lo avrebbe voluto pure Conte, proprio quando, con l’arrivo di Guardiola, Mandzukic aveva iniziato a sentire odore di bruciato. C’era stato un sondaggio, ma il Bayern non aveva mollato, la Juventus dopo vari tentativi, aveva poi virato su Tevez. Ironia della sorte, Mandzukic arriva in bianconero due anni dopo per sostituire l’argentino con cui, come ha detto Allegri, ha pochissimo in comune, tranne agonismo e generosità. Il croato non si tira mai indietro, ha straordinarie capacità atletiche che mette a disposizione della squadra, andando spesso a battagliare a centrocampo, dove prende e dà botte con la stessa grinta e cattiveria dell’Apache.

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