Tevez-Juve, resa dei conti. C’è il prezzo: 6 milioni

Marotta al Boca chiede cash o giovani talenti come Betancur

TORINO - Ci siamo: caso Tevez, ecco la resa dei conti. E la definizione risulta quantomai calzante, giacché d’un duello finale, stiamo parlando; ma anche d’una resa (inevitabile, ragionevole, alle volontà d’un calciatore impuntatosi) e d’una necessità di far di conto, per non trasformare una cessione in un regalo. Cosa che l’amministratore delegato bianconero Beppe Marotta non ha alcuna intenzione di fare.

L’INCONTRO - Ecco perché l’incontro/gli incontri in programma tra oggi e domani tra l’ad e il presidente del Boca Juniors, Daniel Angelici (pronto a far la spola da Milano a Torino e viceversa per trattare l’acquisto di Tevez da una parte e la cessione di Calleri al Palermo dall’altra), si annuncia ricco di risvolti affatto scontati. Fatto anzi di tira e molla, proposte e controproposte. Del resto, lo anticipavamo, la Juventus sa bene che non avrebbe alcun senso trattenere l’Apache a Torino a forza (questione di rendimento, di problematiche di spogliatoio); tuttavia s’è imposta di non dover arrivare al punto di segnare a bilancio una minusvalenza.

CIFRE E STRATEGIE - C’è una soglia minima da raggiungere, insomma, e quella soglia è stata calcolata in, almeno, 6 milioni di euro. Una soglia individuata considerando che Tevez è stato acquistato due anni fa dal Manchester City per 9 milioni di euro più 6 di bonus e ha a suo tempo ha stipulato un contratto di durata triennale. Mettici dunque l’ammortamento in tre anni, mettici l’avanzare dell’età ed ecco fatto: servono 6 milioni. Sei milioni, però, da racimolare in contanti oppure tramite contropartite tecniche. Vale a dire, tramite giocatori (più o meno giovani e/o di qualità) da provare ad inserire nel gruppo o, quantomeno, da poter cedere ad altri club italiani o esteri di media fascia.

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