L’Inter ne mette in vendita 13

Oltre a Kovacic, Mancini ha dato il via libera anche per la cessione di uno tra Guarin ed Hernanes

MILANO - Doveva essere la settimana degli acquisti e l'Inter ha mantenuto la promessa fatta a Roberto Mancini: Joao Miranda e Geoffrey Kondogbia sono i primi colpi di una campagna di rafforzamento che secondo il tecnico nerazzurro dovrà essere di almeno 8-9 unità. Considerando l'ingaggio a gennaio di Murillo, quello probabile da svincolato di Biabiany e l'accordo da definire col Chievo per Kukanovic, la società nerazzurra a 70 giorni dalla chiusura del mercato è già a metà dell'opera. Cosa manca ora? Un altro centrocampista (non sarà Imbula, restano in orbita Thiago Motta, Felipe Melo e Mbia), un terzino e probabilmente due attaccanti, uno esterno e l'altro più duttile. Dunque occhio sempre a Salah, in prima fila se non dovesse rimanere a Firenze (ma bisognerà battere la concorrenza di molti club), Cuadrado, conteso e caro come Perisic; mentre Jovetic rimane un'opportunità da sfruttare eventualmente più avanti (se non andrà prima da qualche altra parte, vedi Juve o Milan). Sempre che non spuntino degli outsider.

SUPER SPESE - Prima di passare alla seconda fase, però, il ds Piero Ausilio e il dg Marco Fassone (ieri ancora a Montecarlo per completare la trattativa Kondogbia), dovranno cercare di recuperare dalle cessioni alcuni dei milioni già investiti. Oltre agli ultimi acquisti, vanno considerati quelli di gennaio per un conto totale di 55 milioni: bonus esclusi, Kondogbia costerà 35 milioni, Miranda 1,5 (prima rata del prestito biennale da 3), Murillo 8, Shaqiri 5 (prima di tre rate annuali), Santon 3,7 (riscatto obbligatorio avvenuto dopo la decima presenza da titolare) e Brozovic 1,5 (seconda rata del prestito). Certo, il fatto che la squadra non parteciperà all'Europa League permette di poter ragionare a più ampio raggio sulle spese da effettuare. Il discorso è semplice: l'Inter ha già pagato 6 milioni di multa per il Fair Play Finanziario e ne ha sospesi 14 con la condizionale che dovrà versare se non rispetterà alcuni paletti come il passivo di bilancio per l'esercizio 2016 (massimo 30 milioni). Il club sa che spendendo molto sul mercato, il rischio di sforare è alto, ma al tempo stesso aumenterebbero le possibilità di lottare per un piazzamento Champions che, di fatto, cancellerebbe molti "guai" economici: l'Inter aumentando il passivo di bilancio dovrebbe pagare 7 milioni fra un anno (la metà dei 14 sospesi), ma andrebbe a incassare i ricchi premi della Uefa per la Champions (almeno una quarantina di milioni assicurati).

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