© Andre Ferreira / Icon Sport AG ATORINO - La delusione è ancora fortissima e il Milan assomiglia tanto ad un pugile suonato, che è caduto al tappeto, si è rialzato, ma ancora non ha ben capito in che posto sia. L’imbarazzo di Galliani, uno che di solito parla anche con i citofoni, oltre che con i microfoni, è evidente e si è manifestato ieri in particolar modo. silenzioso varcando i cancelli della lega Calcio, silenzioso varcando il ristorante Giannino rimesso a nuovo. “Un bel tacer non fu mai scritto” è evidentemente un proverbio di riferimento per Adriano Galliani, in questo specifico omento di difficoltà.
TUTTO FERMO - Questa non è la fase dell’azione, ma dell’organizzazione. Scottato dagli inutili, per non dire farseschi, blitz delle ultime settimane (a Madrid per Ancelotti, due volte a Oporto per Jackson Martinez, a monaco per Kondogbia), adesso Galliani prima di partire per qualche missione ci penserà non una, ma cento volte. E, con ogni probabilità, eviterà anche di pubblicizzare eccessivamente le sue missioni. In ogni caso, adesso è il momento delle riflessioni, come si diceva. E quella predominante, punta dritto su Parigi. Se non fisicamente, di sicuro strategicamente
TRE OBIETTIVI - Su Ibrahimoivc, Galliani nonha fretta. Sa bene che senza il rinnovo, difficilmente lo svedese e il club francese proseguiranno in amorosi sensi la loro avventura. In pratica, è solo questione di aspettare: il “bubbone”, prima o poi, è destinato a scoppiare e a quel punto il Milan dovrà essere bravo ad inseririsi. Nel frattempo, ci sono altre due piste che invece vanno monitorate e, se possibile, concretizzate in fretta. E portano a Edison Cavani e al giovanissimo Adrien Rabiot. Ma andiamo per ordine. Ibra, come è noto non è (più) una prima punta. Cavani sì. Anzi, in assoluto, secondo molti addetti ai lavori è il giocatore, in Europa, che più assomiglia, come caratteristiche, a Jackson Martinez, anche se forse ha un pizzico di potenza in meno. Corteggiato già ai tempi del Napoli, Cavani è un giocatore che piace al Milan e che piace a Mihajlovic. Il problema, ovviamente, è il prezzo: 50, forse 60 milioni di euro. Ma se davvero il milan ne ha 120 da investire sul mercato, il sacrificio potrebbe anche essere fatto. Ibra, infatti, non potrà costare più di 10-15; E così ne rimarrebbero altri 50, circa, per un centrocampista e un difensore. Evidente che possano bastare anche per due elementi di primo piano.