Damascelli: A Torino nessun dorme

La ciliegina bianconera potrebbe essere Cuadrado, più adatto e 'sano' di Jovetic

TORINO - Segnalata euforia a Milano, Roma, Napoli, Firenze, acquisti, progetti, vendette, riscatti, pronostici di scudetto. In molti hanno dimenticato che a Torino qualcosa è stato fatto e di grosso e qualcosa verrà fatta, altrettanto importante. La Juventus, questa Juventus di Agnelli e Marotta, a differenza di Omero non si addormenta ma agisce, senza strillare alla luna. Dybala, ad esempio, è già stato dimenticato da tutti eppure se fosse ancora a piede libero, nel senso del mercato, sarebbe l’oggetto di desiderio, come lo era, del salotto buono della serie A ma la Juventus ha convinto Zamparini e il calciatore argentino più di ogni altra concorrente. Così Rugani, così Khedira, tutta roba buona come Zaza ma non è finita. Lasciate perdere le voci su Jovetic che può giocare una partita sì e un’altra no per i guai muscolari che lo affliggono da tempo. Era un’idea primaria di Antonio Conte che aveva chiesto anche Mandzukic ma erano già i giorni dei separati in casa. Piuttosto dall’Inghilterra potrebbe arrivare Cuadrado, l’ala, l’esterno alto, fate un po’ voi, richiesto da Allegri e non del tutto da Mourinho che al Chelsea lo ha impiegato appena, pur avendo costretto Abramovich a versare milioni di euro trenta. Non credo che il club londinese lasci andare facilmente il colombiano ma le parti possono trovare un’intesa con la formula del prestito. Finita l’epoca delle comproprietà che erano un gioco delle tre carte in alcuni casi a beneficio di un terzo, oggi si lavora o sull’acquisto pieno, con pagamento spalmato nel tempo, o con il prestito che, a chi “impresta” asciuga la “rosa” e, a chi ne usufruisce, permette di non caricarsi immediatamente di un costo pesante. Cuadrado conosce il nostro football meglio di quello inglese, la velocità dell’ex viola è quello che serve alla Juventus sulle fasce, Allegri ha a disposizione tre uomini di attacco con caratteristiche differenti, Morata (anche lui è tra i dimenticati anche se a fine stagione il Real Madrid potrebbe riprenderselo pagando un massimo di trenta milioni, contro i venti versati dalla Juventus in tre esercizi), Dybala e Mandzukic. La Juventus, dunque, ha speso, ha investito per il futuro (Vadalà oggi ma Bentancur domani più di Pavon) in attesa di Berardi che in bianconero dovrà avere comportamenti in linea con la tradizione del club, mettendo da parte bizzarrie (con lui Zaza) che a Torino non saranno tollerate.

Persi Tevez e Pirlo, dunque gol e genialità, la nuova Juventus sembra più solida ma ora deve badare anche a fare cassa. Va da sé che, a parte Paul Pogba di cui tutti parlano e pochi garantiscono il bonifico, c’è Arturo Vidal nella vetrina dei buoni affari. Non è facile la cessione del cileno, gli ultimi fatti e misfatti non hanno certo lucidato la sua immagine. Vidal è un guerriero e combattente, nessuno lo può discutere e il suo apporto in alcune gare è decisivo ma la Juventus non può trasformarsi in una casa di recupero, se arriverà l’offerta giusta Vidal verrà ceduto altrimenti sarà ancora uno dei centrocampisti per Allegri, con un Pirlo in meno e un Khedira in più. Detto questo mi sembra che la Juventus abbia le idee chiare in testa, dovendo quadrare i conti pesanti e sapendo che non sempre si possono ribadire risultati eccezionali. L’euforia palesata altrove per i nuovi acquisti, la frenetica e singolare attività dell’Inter, i propositi del Napoli e della Roma, sono la conferma che il gruppo sta cercando in tutti i modi di molestare i campioni d’Italia e di bloccarne la marcia che da quattro anni è irresistibile. A chiacchiere tutti hanno già vinto il campionato. I conti si fanno a maggio e non sotto l’ombrellone.

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