«Bjarnason? Giocatore universale che non teme il dolore»

Il dg del Pescara: «E’ un incursore che sfrutta il fiuto per il gol col destro partendo da sinistra. Guarisce nella metà del tempo degli italiani»
«Bjarnason? Giocatore universale che non teme il dolore»© www.imagephotoagency.it

TORINO - Giorgio Repetto, come direttore generale del Pescara conosce meglio di tutti Birkir Bjarnason, dovendo fare un ritratto cosa direbbe di lui?
«Si tratta del classico centrocampista universale, in grado di ricoprire i ruoli di mezzala su entrambi i fronti ma essendo un destro riesce a sfruttare al meglio il suo fiuto per il gol se viene utilizzato partendo da sinistra. Dà il meglio di se con le sue incursioni che sono frequenti visto che corre come pochi altri sanno fare. Lo vedo pronto per misurarsi nella massima divisione e grazie al suo spirito di sacrificio può regalare molto alla squadra. Con noi, nel Pescara, in questa stagione ha fatto centro 12 volte. Volendo può essere utilizzato come volante dietro le punte, non per lanciare ma per inserirsi».

E dal punto di vista caratteriale?
«Un’ottima persona, davvero. Non si lamenta mai, il classico gran lavoratore che macina chilometri e ama il proprio mestiere anche in settimana quando ci si deve allenare».

A vederlo sembra un torello, molto forte fisicamente.
«E in effetti è proprio così. Si tratta di un calciatore dalla straordinaria fisicità e poi recupera più in fretta degli italiani. In questi anni gli è capitato un paio di volte di subire una distorsione alla caviglia e le ha superate dopo due o tre giorni di stop mentre la media per i cuoi colleghi è di dieci. Ha una soglia del dolore molto alta, non gli fa paura il male».

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