TORINO - In Cile insistono, e non solo i giornalisti de La Tercera: «Vidal ha già un accordo con il Real, giocherà in Spagna nella prossima stagione». E parlano di presunte confidenze raccolte dall’entourage dello juventino, sommano dettagli su dettagli, ricordano pure ciò che successe subito dopo la finale di Champions a Berlino: quando Vidal perse la coincidenza aerea per il Cile e rimase 24 ore proprio a Madrid, dove aveva fatto scalo, sollevando illazioni su possibile trattative con i vertici realisti. Oppure sottolineano il caso della fotografia, l’immagine recentemente postata sul web di lui che sorride davanti a una pagina di giornale, appunto de La Tercera, in cui si dava conto di un accordo segreto tra il centrocampista e la società di Perez, grazie agli uffici di Benitez. Poi, come se non bastasse, in tale scenario si staglia anche una curiosità: giacché ieri per alcune ore l’edizione spagnola di Wikipedia indicava addirittura Vidal quale giocatore del Real, come a suffragare una trattativa non solo aperta, ma pure già chiusa con tanto di fumata bianca. Insomma, ormai siamo al vale tutto. Ma c’è un ma. Anzi, ce ne sono due. Perché anche in queste ultime ore tanto da fonti bianconere quanto dal Real Madrid venivano diffuse le medesime comunicazioni. Ovvero, per dirla in poche parole: non c’è niente di vero. E Felicevich? L’agente di Vidal, colui che sarebbe il depositario di quel presunto accordo con il Real, gioca al gatto con il topo, e non c’è da stupirsi. Non conferma, non smentisce, sorride.
IL MANUALE DELLO SPORTIVO - D’altra parte Vidal non appartiene alla categoria dei giocatori incedibili. Per la Juventus è sicuramente un patrimonio economico e tecnico importante, di valore, ma di fronte a offerte consone, una trattativa potrebbe anche decollare. E, a dirla tutta, il problema vero non è l’Arturo in divisa, quanto l’Arturo in borghese. Con i suoi comportamenti ora al limite, ora ben al di là delle regole indicate dal manuale dello sportivo perfetto.