Agnelli: «Per la numero 10 della Juve serve un fenomeno»

«Importante per il marketing, ma se non arriva niente drammi»
Agnelli: «Per la numero 10 della Juve serve un fenomeno»

TORINO - Il pretesto è affatto marginale: l’annuncio del rinnovo fino al 2020 di Claudio Marchisio. Ma la giornata offre una tale quantità di spunti che diventa impossibile, per il presidente bianconero Andrea Agnelli, mantenere l’attenzione concentrata soltanto sul Principino. Dal prolungamento di Massimiliano Allegri (firmato in mattinata), all’addio di Andrea Pirlo passando per l’incedibilità (mica tanto...) di Paul Pogba e la fretta di Tavecchio (mica condivisa...) di provare a chiudere la vicenda Calciopoli entro l’inizio del campionato. Con una riflessione sulla mitica “numero 10”.

NUMERO 10 - «Sul 10, dobbiamo scindere la questione. La cosa più importante, per ottenere i risultati, è la forza della squadra: i numeri sulla schiena lasciano il tempo che trovano. Semmai sono importanti, i numeri, dal punto di vista commerciale: il 10 ha sempre fatto sognare, è la maglia che vogliono i bambini. E’ una maglia che però deve trovare un giocatore con determinate caratteristiche, un fenomeno. Soprattutto se parliamo della 10 della Juventus. Al momento opportuno valuteremo. Ma è anche successo che non sia stata assegnata e se questo dovesse accadere anche quest’anno, non ne faremo una tragedia».

POG... BOBO - «Pogba incedibile? Nel calcio di assoluto non esiste niente. Ricordo ad esempio che anni fa c’era la ferma volontà di tenere Vieri alla Juventus. L’Avvocato, mio zio, chiamò Moggi e si sentì dire che “il ragazzo è incedibile”. Ebbene, pochi giorni dopo Vieri fu trasferito all’Atletico Madrid... Quindi i miei giocatori sono incedibili soltanto dal primo settembre».

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