Juve-Wenger-Ozil: triangolo a Singapore

Decisiva la tournée asiatica dell’Arsenal: e Marotta sta alla finestra
Juve-Wenger-Ozil: triangolo a Singapore© EPA

LONDRA - Torino-Londra-Singapore: l'intreccio di mercato che potrebbe portare clamorosamente Mesut Ozil a vestire la maglia bianconera si snoda dal Vecchio Continente fino all'Estremo Oriente. Come anticipato, al momento siamo solo in una fase di studio e una trattativa vera e propria non è ancora partita, ma le condizioni per far decollare questa suggestiva operazione di mercato ci sono. Innanzi tutto c'è la voglia da parte della dirigenza juventina di regalare a Massimiliano Allegri il trequartista tanto richiesto e oltre al gradimento dell'allenatore livornese (che voleva il fantasista tedesco già dai tempi del Milan) a giocare a favore del trasferimento c'è pure l'interesse del nuovo sponsor tecnico Adidas che ha anche un ricco contratto con l'ex Real, senza dimenticare l'amicizia (testimoniata pure dalle foto in nazionale pubblicate sul suo profilo Instagram) che lega Ozil a Sami Khedira, neo-acquisto bianconero.

Nessun idillio - Fin qui nulla di nuovo. Se guardiamo però in casa Arsenal si scopre che i rapporti tra l'attuale numero 11 dei Gunners e l'ambiente londinese sono sì migliorati negli ultimi mesi, ma non così idilliaci come potrebbe sembrare: «Vorrei restare all'Arsenal almeno per un altro anno, ma in futuro mi piacerebbe giocare nel Fenerbahce, la squadra del mio cuore» ha dichiarato proprio nelle ultime ore a un giornale turco il 26enne, che dopo due stagioni oltre la Manica parla ancora un pessimo inglese e non ha nemmeno comprato casa a Londra. Nonostante pubblicamente Wenger lo abbia sempre esaltato («Fa giocate di classe e intelligenti, per come sforna assist è il compagno di squadra che tutti vorrebbero avere») in realtà i due non si sono mai presi: a Ozil non è mai piaciuto giocare defilato rispetto alla sua posizione preferita che è quella di regista a ridosso delle punte (un ruolo occupato spesso dallo spagnolo Cazorla e dallo stesso Sanchez), allo stesso tempo il santone alsaziano non ha apprezzato alcuni atteggiamenti del tedesco, spesso svogliato e indolente in campo, ma scatenato sulla pista da ballo (a marzo aveva saltato una gara di campionato a Newcastle per malattia per poi partecipare poche ore dopo a una festa in discoteca).

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