Juve-Ozil: rabbia Arsenal. Wenger: «Colpa dei suoi agenti»

I procuratori del tedesco trattano con più club. Il tecnico lo ha scoperto: «Ma non lo vendo!»
Juve-Ozil: rabbia Arsenal. Wenger: «Colpa dei suoi agenti»© EPA

TORINO - La simpatia di Wenger è pari all’ospitalità che garantiscono le spine di un cactus, si sa. E chissà se l’umidità di Singapore, praticamente una sauna a cielo aperto, avrà ulteriori effetti sul morale del tecnico alsaziano. Di certo lo sbarco in Asia dell’Arsenal, con Wenger in testa e Ozil nel gruppo, in piedi sulle stesse zolle calpestate dalla Juve nell’estate dello scorso anno, ha già originato una prima reazione altezzosa e nervosa da parte del tecnico di Strasburgo. Ci mancavano soltanto i cronisti inglesi, quel gruppone di ficcanaso che gli si è subito stretto attorno: diciamo che lo aspettavano al varco, per cercare di fare (bene) il loro mestiere. E così le prime ore dei Gunners a Singapore hanno prodotto pure un colpo di artiglieria, perfettamente in linea con il significato del soprannome dei londinesi. Perché quando i giornalisti al seguito dell’Arsenal hanno chiesto conto al santone in panchina che cosa avesse da dire sull’interesse della Juventus per Ozil, nonché sulle indiscrezioni connesse, Wenger si è innervosito, alla sua maniera: che stia comprendendo che la situazione rischia per davvero di sfuggirgli dalle mani, pian pianino? Si vedrà.

QUEL BLITZ DI UN AGENTE - Ma non è tanto l’immagine a fare la differenza, visto che Wenger non è un tipo né ridanciano né affettato, e quindi le sue reazioni stizzite ormai non fanno neanche più notizia, quanto la sostanza delle sue risposte: perché il tecnico dell’Arsenal è sbottato, tirando evidentemente fuori un malumore che da qualche giorno gli bolliva nel sangue, trasportato dai globuli bianchi dei rumours mediatici. Anche perché l’interessamento della Juventus per Ozil, svelato su queste colonne nei giorni scorsi, è stato ampiamente ripreso dai tabloid inglesi, con un contorno di altri dettagli, inevitabilmente. E si è accompagnato pure alle indiscrezioni di cui si dava conto sul giornale di domenica: quel blitz nella scorsa settimana a Londra di uno dei rappresentanti del fantasista tedesco (uno dei suoi manager più ascoltati), volto ad annusare l’aria che si poteva respirare nella sede dell’Arsenal attorno al proprio giocatore. Il quale, come ormai è ben chiaro a tutti, a Londra con Wenger non si è trovato esattamente a meraviglia, in un biennio. E sul prato ha reso assai meno di quanto si attendeva non solo la critica, ma lo stesso Wenger: nonché i suoi capi. Anche perché, vivaddio, l’alsaziano per mettere le mani sull’ex stella del Real ha imposto nel 2013 un investimento di 50 milioni di euro: 50 milioni soltanto per il cartellino, tralasciando lo stipendio netto stagionale. E siccome Wenger è stato anche ripetutamente accusato di non aver impiegato il fantasista nel suo ruolo naturale, schierandolo spesso e volentieri sulla sinistra del suo 4-2- 3-1, da tempo opinionisti, cronisti e tifosi ficcano il dito nella piaga. E anche quando Wenger ha utilizzato Ozil in una posizione più centrale, cioè negli ultimi mesi, ottenendo un rendimento migliore da parte del tedesco, la critica si è tolta il gusto di sentenziare: visto? Bastava ascoltare il ragazzo e farlo giocare nel suo ruolo... Ascoltare il ragazzo, già: è storia, visto che Ozil da tempo si lamenta, seppur privatamente. Con Wenger non si è sentito pienamente apprezzato, valorizzato: lui, un campione del mondo! Perché anche il tedesco ha il suo caratterino, si sa.

Leggi l'articolo completo sull'edizione di Tuttosport in edicola

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...