Roma: Dzeko sì, ma senza affanni. Per ora...

Proposti al City 18 milioni, la richiesta è di 28. Sabatini ha l’intesa con la punta e resta in attesa. Alternative Mitrovic e Rondon
Roma: Dzeko sì, ma senza affanni. Per ora...© ANSA

ROMA - Parola d'ordine: pazienza. La Roma non si scompone. La brusca frenata a fronte delle richieste del Manchester City per Dzeko non scoraggia il club giallorosso. Ventotto milioni sono tanti, a fronte di un'offerta di 18. Tra l'altro per un 29 enne che si porta in dote un contratto quadriennale (con opzione per il quinto anno) di 5 milioni a stagione. Ma il 15 luglio non è il 15 agosto e a Trigoria non hanno fretta, convinti che avendo raggiunto un'intesa con il centravanti il tempo non possa che giocare a loro favore. Il discorso che fa il club giallorosso è semplice: dovendo acquistare tre calciatori titolari (il resto sarà di complemento) non c'è fretta. A costo di mandare fuori giri una piazza che non vede l'ora di veder ufficializzato un acquisto con la A maiuscola, la Roma ha deciso di attendere. Il che non vuol dire che non abbia le idee chiare.

CAPITOLO BABA - Se Dzeko è la priorità per l'attacco (Mitrovic e Rondon le alternative), Baba lo è per il ruolo di terzino sinistro. Ieri l'intermediario che si occupa della trattativa è volato in Germania. Ufficialmente per provare a definire l'operazione Okaka-Wolfsburg (dopo il rifiuto del doriano al Watford) ma poi ha incontrato anche l'Augsburg per il ghanese. Rendez-vous interlocutorio: l'offerta della Roma (8+8) è sul piatto da qualche giorno. Il club tedesco non la ritiene ancora sufficiente, il che alimenta il sospetto che stia cercando di alimentare un'asta inserendo anche il Chelsea (che ha offerto 15 milioni) e l'Arsenal. Sabatini rimane alla finestra, forte dell'ok del ragazzo che ha già detto sì ad un contratto quinquennale da 2,2 milioni a stagione, compresi i premi. È lui, senza dubbi, la scelta numero uno del ds. Una delle alternative, Adriano, ieri è stato bloccato da Luis Enrique: «Non voglio che nessuno dei miei giocatori se ne vada. Non so se ci saranno delle cessioni o degli altri acquisti, ma una cosa è certa: non si vince con soli undici giocatori. Abbiamo bisogno di tutti».

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