© www.imagephotoagency.itMILANO - Un regalo tira l'altro. Dopo Perisic - che è atteso a Brunico per i primi di agosto - ecco Jovetic. Erick Thohir ha risposto con i fatti alle problematiche sollevate da Roberto Mancini, preoccupato per la penuria di attaccanti a sua disposizione nella tournée cinese. L'accelerazione per il montenegrino - come peraltro preventivato - c’è stata quando Thohir ha avuto la certezza che Shaqiri sarebbe andato allo Schalke. Il mercato è un gioco a incastri e il club di Gelsenkirchen darà il via libera all'interista una volta conclusa la trattativa Draxler con la Juventus, ma il fatto che l'interessato abbia aperto al club anche pubblicamente dopo che i suoi procuratori avevano trovato l’accordo economico per il trasferimento e le garanzie arrivate dalla Germania (lo Schalke si accollerà interamente il debito che l'Inter ha con il Bayern Monaco), hanno convinto il presidente a dare l'input a Fassone e Ausilio di chiudere con il Manchester City per l’attaccante che ormai nel club vive da separato in casa non rientrando più nei piani di Manuel Pellegrini.
LE CIFRE DELL'AFFARE - E la trattativa si è fatta caldissima perché nei contatti tra i due club - sempre più fitti nelle ultime 48 ore - è maturata una proposta alquanto convincente per i parametri nerazzurri: il City ha infatti accettato di chiudere l'operazione sulla base di un prestito biennale con obbligo di riscatto. Vanno ancora limate alcune divergenze circa il valore dato al cartellino dell'attaccante: il City chiede 21 milioni, l'Inter vorrebbe sborsarne 15, ma il fatto di poter "caricare" le spese per l'acquisto di Jovetic soltanto nel bilancio del 2018 ha spianato la strada che da Manchester porta a Milano. Jovetic, dal canto suo, non vede l'ora di potersi rilanciare in nerazzurro essendosi già accordato a suo tempo con l'Inter - grazie al blitz milanese di Fali Ramadani, suo procuratore, a inizio luglio - sulla base di un contratto quadriennale a tre milioni e mezzo a stagione.