Milan, la prova del nove. Con Ibra saranno…10

Sono gli attaccanti a disposizione di Mihajlovic
FOTO Chelsea-Psg, per Ibrahimovic cartellino rosso al 31'

TORINO - Non spingete, perché tanto, davanti, non c’è posto. Oppure, se preferite, spingete pure, che magari qualcuno si stufa e lascia spazio. Ma in ogni caso, non è semplice la situazione di molti attaccanti, al Milan. Certo, qualcuno può dormire sonni tranquilli: è stato pagato fior di milioni, è arrivato a furor di popolo e anche le prime indicazioni confermano che qualità e disponibilità stanno procedendo di pari passi. Ma dietro Luiz Adriano e Carlos Bacca, tanto per fare i nomi e i cognomi, si agita lo spettro della disoccupazione. O, come minimo, quello della occupazione part time, che per un giocatore spesso diventa l’anticamera del fallimento. Perché si contano davvero sulle dita di una mano quello che riescono a farsi trovare sempre pronti, con un utilizzo saltuario. Non è ancora il caso di fare il gioco della torre, di vedere cioè chi si salva e chi verrà gettato giù: ma certamente nove uomini (e presto diventeranno dieci, se come pare arriverà anche Ibrahimovic) sono davvero troppi per tre posti, specie in una squadra che non disputa le Coppe.

I NOMI - Oltre ai due sudamericani già citati, agli ordini di Mihajlovic ci sono Niang, Matri, Cerci, Honda, Bonaventura, Menez e Suso. E per provare a chiarire un po’ la situazione, proviamo a dividerli in tre gruppi. Nel primo, mettiamo solo gli attaccanti: quelli cioè che se la disputano per i due ruoli più offensivi. Si tratta di Matri, Bacca, Luiz Adriano e, se dovesse arrivare, lo svedese. Chi invece può solo giocare alle loro spalle? Bonaventura, Suso e Honda. Infine, eccoci agli intercambiabili: Cerci, Menez, Niang. Intercambiabili nel senso che, se per un qualche motivo Mihajlovic dovesse optare per un attacco a tre, magari in certe situazioni tattiche o per affrontare determinate squadre, ecco che l’ex granata e i due francesi potrebbero anche ben adattarsi a giocare in un tridente.

LA SITUAZIONE - Se il riferimento ai numeri è chiaro, più complicata diventa l’analisi se si fa riferimento alle singole situazioni. Andiamo con ordine e partiamo da Matri, rientrato alla base un po’ sorprendentemente. E’ l’unico, vero centravanti: a lui, Mihajlovic (che l’ha schierato titolare nel derby) non potrà chiedere quello che invece chiederà a Bacca e a Luiz Adriano, ovvero di rimettersi in discussione, rispetto alle ultime stagioni nelle quali hanno giocato da unica punta entrambi. Ecco perché Matri ha qualche chance in più: l’uomo d’area da buttare in campo (anche) per sbloccare le partite negli ultimi minuti contro avversari che si chiudono a riccio

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